Calcio

Lotta Champions: Fiorentina e Inter avanti ma Roma e Milan corrono

Mohammed Salah - Roma 2015/16

Il Napoli e la Juventus si affacciano alla seconda parte del campionato col coltello fra i denti, la lotta per lo scudetto appare ormai serrata e le due contendenti, a suon di vittorie e gol, prendono il largo, non concedendo spazio ad altri. Ma ci sono ancora altre quindici giornate e nel calcio, si sa, non conta soltanto prevalere su tutti gli altri e portare il tricolore a casa. Raggiungere il terzo posto, infatti, è un obiettivo tanto ambito quanto sudato da chi non è riuscito ad eccellere, ma che comunque resta lì, in attesa di un passo falso delle rivali per appropriarsi del terzo gradino del podio e assicurarsi la Champions League. Parliamo di Inter, Fiorentina, Roma e, a sorpresa, il Milan.

Le quattro squadre sono vicine, le dividono solo 6 lunghezze, con la Fiorentina favorita a 45 punti, l’Inter in fase di recupero a 44, la Roma a 41 e il Milan che insegue a 39: i prossimi match saranno fondamentali per la lotta al terzo posto: tra dieci giorni ci sarà un importante scontro diretto tra Fiorentina e Inter, mentre il Milan tra tre giornate incontrerà la capolista Napoli. Sarà importante vedere quale, tra le quattro, riuscirà ad andare avanti con continuità, perché agguantare il terzo piazzamento non è solo questione di gloria. Ci sono anche e soprattutto gli introiti da valutare: i ricavi provenienti dalla Champions League sono un vero e proprio tesoro e risolverebbero parecchie questioni economiche dei club italiani. Vediamo nel dettaglio pregi e difetti attuali delle quattro squadre.

FIORENTINA: 45 PUNTI

La squadra viola, partita col botto, ha dovuto fare i conti con un lento declino. Complici del periodo poco felice dei toscani sono il momentaccio che sta attraversando Kalinic – il croato, protagonista indiscusso durante la prima parte del campionato, non segna da quasi due mesi – e l’infortunio di Badelj, elemento importante a centrocampo. Paulo Sousa, però, è corso ai ripari e il neo-acquisto Zarate ha mostrato già ieri, col suo gol al 93′ contro il Carpi, di poter dare una grossa mano in attacco. Resta comunque il malcontento dei tifosi, che accusano la società di aver investito poco e male durante le due sessioni di mercato.

INTER: 44 PUNTI

Se i nerazzurri avevano mostrato, nel girone di andata, di poter concorrere per lo scudetto, che in casa Inter manca dalla stagione 2009-2010, annata storica del “Triplete”, adesso gli uomini di Mancini vivono un periodo critico. L’atteggiamento agitato, quasi nevrotico, del mister in questi ultimi tempi è il ritratto di una squadra che non ha saputo reagire al calo di rendimento. Non si può parlare, forse, propriamente di “crisi” – ieri l’Inter ha vinto contro il Chievo e ha mostrato di aver riacquistato un minimo di fiducia – ma la parabola discendente è visibile a occhio nudo. Il reparto offensivo non è poi così offensivo, Icardi e Jovetic faticano a trovare l’intesa e, in due, hanno segnato meno di Higuain, capocannoniere della serie A. A centrocampo mancano punti di riferimento, lo strapagato Kondogbia non ha saputo essere all’altezza delle aspettative e in difesa i condottieri alternano momenti di lucidità a momenti di black out, a differenza del solito Handanovic, gemma preziosa della formazione. Quello che preoccupa è non riuscire più a vedere un gruppo unito, vero punto di forza a inizio stagione: i giocatori, moralmente, sembrano spaesati, ma l’arrivo di Eder potrebbe portare una ventata di aria fresca e risollevare una squadra con l’elettrocardiogramma piatto.

ROMA: 41 PUNTI

“Ora tutti zitti e pedalare”. È questo il motto di Spalletti, arrivato alla Roma in uno dei periodi più bui per i giallorossi. Ad agosto le aspettative erano alte, c’erano tutti gli elementi per vedere una formazione competitiva, eppure qualcosa è andato storto e, a pagarne le spese, è stato Rudi Garcia, esonerato e mandato a casa senza troppi complimenti. Il tecnico toscano ha parecchio su cui lavorare, ma i risultati non tardano ad arrivare: i successi contro Frosinone e Sassuolo sono un punto d’inizio incoraggiante. La squadra sembra tranquilla e fiduciosa; l’allenatore ex Zenit è riuscito a infondere una mentalità vincente, perché conosce la Roma e può partire da basi più solide. Buona la prima – anche – di El Shaarawy: il Faraone, contro il Sassuolo, è stato autore di una buona prestazione e, ciliegina sulla torta, della rete durante i minuti di recupero.

MILAN: 39 PUNTI

I rossoneri, invece, hanno percorso la strada inversa. Gli uomini di Mihajlovic, rinati dalle ceneri, sono passati attraverso l’Inferno e ora viaggiano più o meno spediti verso il Paradiso. La vittoria nel derby, dominato dall’inizio alla fine, ha dato la giusta scossa alla società milanese, rilanciandola in classifica e, perché no, incoraggiando il gruppo in ottica Champions League. La conferma è arrivata nella 23esima giornata: la netta vittoria sul Palermo ha mostrato l’affiatamento tra Bacca e Niang e un buon lavoro da parte della difesa rossonera, rea di essere stata troppo disattenta e pasticciona fino a questo momento. La “Fenice” della serie A rivendica una prima parte del campionato troppo altalenante e si proietta verso la zona alta della classifica.

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