Un passato da dimenticare e un futuro tutto da decifrare. Nel mezzo un presente da vivere senza obiettivi: la Lazio si lecca le ferite di una stagione da dimenticare, finita troppo presto. Mancano due mesi alla fine del campionato, ma il destino biancoceleste pare ormai segnato. La sconfitta in Supercoppa Italiana contro la Juventus e l’eliminazione dal preliminare di Champions League davanti al Bayer Leverkusen avevano minato le fragili certezze costruite l’anno precedente, il prematuro saluto all’Europa League, unico obiettivo rimasto dopo l’eliminazione in Coppa Italia – sempre per mano della Juventus – costringe i biancocelesti a riflettere. L’unica competizione rimasta è il campionato, ma anche qui l’obiettivo appare come una mission impossible: la qualificazione alla prossima Europa League è distante 13 punti, che potrebbero diventare sette se si considera il sesto posto, in questo momento occupato dal Milan. Se infatti la Juventus dovesse battere i rossoneri nell’epilogo della Coppa Italia la sesta piazza sarebbe l’ultima utile per qualificarsi, ma questa, al momento, è un’altra storia.
PIOLI E UN FUTURO ANCORA INCERTO – L’eliminazione brucia da morire, la Lazio fallisce ancora una volta l’appuntamento decisivo. Il tecnico laziale è finito sul banco degli imputati, più dei risultati lo condanna l’atteggiamento della propria squadra e qualche scelta azzardata. Anche dopo la debacle con lo Sparta Praga non si è tirato indietro, prendendosi parte delle colpe di una prestazione troppo brutta per essere vera. Il futuro di Pioli è tutto da scrivere, la società prima di ragionare su un eventuale sostituto vuole concludere la stagione. Il contratto del tecnico scade nel 2017, la Lazio gli ha da poco rinnovato la fiducia, ma una finale di stagione al di sotto delle aspettative condannerebbe l’ex tecnico di Parma e Bologna. Già lo scorso inverno la posizione di Pioli ha rischiato di essere compromessa: il presidente Lotito e il ds Tare avevano cominciato a guardarsi intorno, ma poi la striscia di risultati positivi aveva fatto tornare sui propri passi la società. Il discorso, però, potrebbe riaprirsi di nuovo con l’estate.
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DIASPORA BIANCOCELESTE – Se Pioli piange, la squadra non ride di certo. Il famoso salto invocato dallo spogliatoio non è arrivato, le promesse estive – fatte dalla società ad alcuni dei tesserati biancocelesti più rappresentativi nell’estate cinese – disattese ancora una volta. La fine della stagione rappresenterà per alcuni uno spartiacque, per molti il congedo dai colori biancocelesti. La mancata qualificazione all’Europa(non solo quella che conta, ma anche quella meno nobile dell’Europa League) potrebbe indurre più di uno dei calciatori più importanti ad abbandonare la nave. Quasi scontate le partenze di Klose e Mauri – il tedesco ha voglia di novità, il brianzolo ha raggiunto il limite d’età per calcare i campi di calcio -, le sirene suonano forti per Candreva, Lulic, Biglia, Felipe Anderson e Keita, le big d’Europa fiutano già il colpo. Le casse societarie hanno bisogno di essere rinpinguate, gli introiti dell’Europa non arriveranno, almeno una cessione eccellente è quasi obbligatoria. Una stagione da dimenticare, un futuro ancora tutto da decifrare: quella che aspetta la Lazio sarà una lunga estate di passione.