Calcio

Inter-Lugano, Spalletti alla vigilia: “Proviamo la difesa a 4. Lautaro-Icardi? Ci vuole intesa”

Luciano Spalletti - Foto Antonio Fraioli

La difesa fino a questo momento l’abbiamo lavorata a quattro e contro il Lugano giocheremo a 4 mentre nella prossima amichevole giocheremo a 3 o a 5, dipende da come si vuole impostare“. Queste le dichiarazioni di Luciano Spalletti alla vigilia di Inter-Lugano, prima amichevole del precampionato estivo 2018 della squadra nerazzurra. Nel tardo pomeriggio di sabato 14 luglio l’Inter affronterà la prima uscita stagionale e Spalletti, nella conferenza stampa di presentazione, ha annunciato la prova della difesa a quattro tenendo comunque aperta l’ipotesi dello schieramento a tre per le prossime partite: “Per quello che ci riguarda vorremmo chiamarla a 3 perché vorremmo giocare avanti. Non saremo una di quelle squadre che faremo una linea a 5 ferma perché si concederebbe campo agli avversari e si andrebbe a fare una cosa che non è da squadra di livello“.

Durante il corso dell’amichevole potrebbe formarsi, per la prima volta, la coppia argentina Lautaro Martinez e Mauro Icardi: “Lautaro e Icardi possono giocare insieme, tutti i giocatori forti possono giocare insieme. Devono andare a mettersi dentro un contesto di squadra, dividendosi i compiti, passarsi la palla più spesso possibile e far nascere un’intesa“. Tra gli argomenti della conferenza c’è stato anche l’acquisto di Cristiano Ronaldo che, secondo Spalletti, apporterà visibilità e tante variabili positive al campionato di Serie A: “Io partirei dal fatto che sono d’accordo con tutto quello che è stato detto perché darà forza e visibilità al nostro campionato. Una volta il nostro campionato era il migliore del mondo perché per puntare a vincerlo non si sperava sull’indebolimento delle altre ma si puntava ad essere la più forte delle più forti. Era sempre un gioco a rialzo che ci portava alla continua progressione e l’arrivo di Ronaldo è uno di quegli slanci a cui bisogna agganciarsi perché poi si possa ridare vita a quel meccanismo di voler essere la più forte delle squadre più forti. In tutti i commenti che son stati fatti si legge entusiasmo, voglia di confrontarsi, di affrontarlo per cui si respira un’aria di grandi sfide e grandi calcio, questo fa bene al nostro movimento“.

Al Mondiale di Russia 2018 due calciatori nerazzurri sono arrivati in finale con la Croazia, Ivan Perisic e Marcelo Brozovic: “Sono due calciatori che hanno fatto vedere, nell’ultima partita, quello di cui sono capaci. Penso che quella contro l’Inghilterra sia stata la partita più bella, fatta con più qualità, proprio per l’apporto dei nostri due calciatori. Brozo messo in quella posizione è quello che ha determinato la qualità del gioco di squadra. Soprattutto Brozo, per farlo giocare lì, è stato spostato più in avanti Modric e questo la dice lunga sulle qualità del giocatore. Ha fatto tantissimi chilometri, più di 16 in una partita, una roba impressionante. Di solito se ne fanno 10-11, quelli bravi bravi arrivano a 12. È vero che ci sono i supplementari ma andare più in là ti fa sentire il carico. Con lui la palla non muore nel tragitto, lui la fa suonare tutte le volte perché ha qualità. Ivan, sono d’accordo con quello che ha detto Mourinho. Giocatore da strapotere fisico, se ci può essere uno che si può accostare al fatto che sia venuto uno fortissimo come Ronaldo, un giocatore che gli si può accostare è Ivan. È forte nella velocità finale, è forte sulla resistenza perché si è assistito a dei recuperi di 80-100 metri per aiutare la squadra, facevo fatica ad immaginare una cosa del genere. Quello che è il colpo di testa si è visto in quella palla che è andato a prendere per aria e si è visto anche in fase difensiva, in campionato, che ha aiutato. Quello che deve imparare di più è il contatto centrale con la porta, spero che il gol gli dia delle notizie in più di quelle che ha. Spero che possa riuscire a fare più gol perché lui ha nelle possibilità dei numeri superiori. In questo Mondiale loro due hanno fatto un’acquisizione di consapevolezza che porteranno via nella valigia e la utilizzeranno da noi, perché loro possono fare bene in questa squadra“. Tra i tanti cambiamenti nella rosa, Spalletti ha voluto ringraziare gli ormai ‘ex giocatori’ che hanno permesso il raggiungimento della zona Champions: “Senza Rafinha, Cancelo, Lisandro e Santon non avremmo raggiunto l’obiettivo che abbiamo raggiunto per cui li ringraziamo. Lo stesso facciamo per Eder che è andato contento a farsi una nuova esperienza. Però poi la società ha sostituito bene, completeremo bene la rosa. Probabilmente anche senza il sostegno dei tifosi non saremmo arrivati dove siamo arrivati. E menomale che tra i tifosi non c’è il fair play finanziario o il mercato perché lì siamo al completo, sold out“.

Infine sui nuovi acquisti: “Lautaro ci sta facendo vedere di essere un giocatore forte e già maturo. Bravo a ricevere la palla a spalle girate, bravo a fare perno sui difensori per poi fare triangolazioni davanti alla porta. Ha un carattere forte come hanno un po’ tutti gli argentini, quelli tosti. Politano fa vedere la sua velocità con la palla al piede, questo dribbling secco. De Vrij è abutuato a giocare in Nazionale, a spostare poi quelle che sono le attenzioni su una palla da recuperare, a renderla subito giocabile in poco tempo. Nainggolan? S’è preso anche Nainggolan? (ride ndr.) Nainggolan è facile descriverlo. È così come lo si vede, è trasparentissimo. Lui è uno che quando hai a che farci, o quando lo guardi, non corri il rischio di essere ingannato. Paga naturalmente le pene di essere uno che vive senza cover. Lui è uno di quelli che si dà per quello che è. A qualcuno questo non piace, a noi sì. Asamoah è un calciatore completo, perfetto per tentare di ambire a fare passi in avanti per una squadra forte come la nostra. Sa già cosa fare, sa già come comportarsi. Ha giocato in più ruoli, è maturo, ha tutte le qualità fisiche e tecniche per qualsiasi compito

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