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Durissima replica di Sky, che nella giornata di oggi ha diramato un comunicato con cui risponde alle critiche mosse da Javier Tebas, presidente della Liga spagnola che in un’intervista alla Gazzetta dello Sport individua nel “monopolio di Sky” la principale causa dei mancati introiti del calcio italiano. E così l’emittente satellitare ha risposto per le rime a Tebas: “Per offrire ai clienti il meglio, sempre, Sky ha speso per il calcio italiano più di chiunque altro. Negli ultimi 15 anni ha versato nelle casse dei club oltre 7 miliardi di euro e ha anche investito, stagione dopo stagione, per far crescere la bellezza del prodotto. In qualità editoriale, passione, tecnologia, innovazione e spettacolarità dell’immagine. E se il nostro è ancora uno dei campionati più importanti al mondo, lo deve certamente agli investimenti delle proprietà dei club, ma anche agli abbonati che hanno sostenuto il calcio e ai professionisti che lo hanno prodotto, mostrato, promosso e venduto: Sky ha valorizzato il marchio “serie A” come nessuno, ha esaltato il bello di questo sport. Curioso che Tebas non tenga conto di tutto questo. Dov’era in questi anni? Perché dice cose così poco precise e poco verificate su Sky e sul calcio italiano, nonostante dichiari di averne studiato il modello? E dato che il modello spagnolo certamente lo conosce, verrebbe da chiedergli come mai oggi i valori della Liga e della Serie A sono vicini per quel che riguarda i diritti domestici. Questo, nonostante ci giochino i due calciatori più forti e popolari nel mondo, Messi e Ronaldo.”
Ovviamente al centro dell’attenzione c’è la querelle con Mediapro, che si è aggiudicata l’asta per il prossimo triennio dei diritti della Serie A. Se da una parte Tebas sottolinea come “Le società italiane si devono chiedere come mai Sky, cinque mesi prima del bando per la Serie A, abbia alzato il prezzo per i diritti della Champions ribassando poi di quasi 200 milioni quello per il prodotto nazionale», dall’altra Sky replica affermando che fino a questo momento “non è stata data l’opportunità di concorrere, di fatto, per l’intera posta dei diritti Serie A, come è stato concesso a Mediapro, o nemmeno per un’esclusiva parziale, come accade in tutti i campionati europei, Liga inclusa (…) Lasci lavorare chi da anni si impegna per il calcio italiano. La federazione, la Lega, le squadre e le televisioni. E non si permetta di accusare Sky di avere posizioni di privilegio”.