Champions League

Questo Napoli è inarrestabile. Poker all’Ajax e ottavi, Spalletti si gode il suo capolavoro

Napoli esultanza
Napoli, esultanza - Foto LiveMedia/Agostino Gemito

Questo Napoli è inarrestabile. Non è l’Ajax di un tempo, ma averne fatti dieci in una settimana è una prova di forza clamorosa per una squadra imbattuta in tredici uscite, con undici vittorie di cui nove di fila. Una serie che si è aperta con la Lazio dopo due pareggi di fila, anche un po’ strani da spiegare con Lecce e Fiorentina, poi caterve di gol e spettacolo. E la sensazione che questa squadra stia crescendo sempre di più, forse in modo esponenziale.

Anche l’anno scorso c’erano state dieci vittorie su dieci in apertura di campionato, ma il gioco, la brillantezza, le potenzialità, non erano queste. Siamo a inizio ottobre, si può solo crescere ulteriormente, ma senza montarsi la testa. Aver già raggiunto il primo obiettivo stagionale, la qualificazione agli ottavi di Champions, con due giornate di anticipo, è un ottimo modo per lavorare con tranquillità e senza pressioni.

Il sogno è lo scudetto, ma anche in coppa sembrano esserci poche rivali. A questo punto, si alza l’asticella: serve il primo posto, può bastare di fatto una vittoria contro i Rangers e poi non perdere male contro il Liverpool, ma appare difficile, in questo momento, che i partenopei possano perderne una, bene o male che sia. Ma bisogna continuare su questa strada, su quella tracciata nel primo tempo da Lozano e Raspadori, implacabili brevilinei che sfruttano i movimenti perfetti di Zielinski e Kvaratskhelia, protagonista tra assist, tunnel, dribbling e poi il gol su rigore che sembrava averla chiusa.

Invece, l’onore di trovare il vero gol della tranquillità è di un altro pezzo pregiato, che di fatto non c’è stato fin qui. Victor Osimhen torna in campo e dopo essersene mangiati almeno tre, segna un gol che è un manuale di voglia e istinto killer. E ora dovrà riprendersi il posto da protagonista in una squadra che è un piccolo capolavoro di Spalletti. Tutti, a Napoli, con scaramanzia sperano che non accade quanto accaduto troppe volte nelle gestioni del tecnico di Certaldo.

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