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“In Champions il Milan perde la sua dimensione italiana”. Lo scrive Mario Sconcerti nel suo editoriale sul Corriere della Sera, mettendo in evidenza il differente trend dei rossoneri in campionato (secondi con ventidue punti) e in Champions League (ulimi a quota zero). Tanti infortuni per Pioli, e di conseguenza pochi cambi: “È stato più un problema fisico che tecnico. Stavolta è troppo leggero a centrocampo, sbaglia tanti palloni quando ricomincia l’azione, perde contrasti […]. Solo a Liverpool la difesa ha ballato di più e solo in alcuni momenti. Ieri è stato un tormento continuo. […] C’erano assenze importanti, vero, ma la partita è finita per diventare presto una sopravvalutazione continua del Porto, che è una buona squadra come sempre ma non ottima, si ferma molto prima. […] C’era per noi italiani un fallo su Bennacer sull’azione del gol. Poche volte è un fallo fischiato a livello internazionale. Il nostro ottimo campionato […] ha finito per abituarci a un calcio che non c’è più”.
Vittoria per l’Inter sullo Sheriff: “Ha fatto bene quello che doveva. […] Lo Sheriff alla fine del girone di andata è ancora nettamente davanti all’Inter e ha 6 punti come il Real. Ma la sorpresa si sta esaurendo. Inzaghi ha cambiato la sua impostazione classica di gioco. Come all’Olimpico, Dimarco ha fatto il libero a tutto campo, come fosse in una squadra di Gasperini, come Pioli prova spesso ora Calabria. […] È lui la prova della voglia di assuefarsi all’Inter che sta prendendo Inzaghi, fino a oggi restio a cambiare qualcosa di profondo. Le marcature ieri sono state più individuali, […] la partita ha spesso preso sentieri autonomi. Vedremo se continuerà ”.
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