Champions League

Atalanta, ultimo sforzo contro il Villarreal. La Juventus per non lasciare nulla d’intentato

Gian Piero Gasperini, Atalanta - Foto Antonio Fraioli

La Dea vuole stregare ancora l’Europa, la Vecchia Signora non lasciare nulla d’intentato. Sono questi i temi di un’ultima giornata dei gironi nei gruppi E-F da brividi con due italiane ancora a caccia di un verdetto. Il primo, parziale, è arrivato circa un mese fa, ed è valsa la qualificaziona gli ottavi per i bianconeri, che però si sono visti crollare il mondo addosso due settimane dopo perdendo rovinosamente in casa del Chelsea. Ora, però, si può sperare in un improbabile passo falso dei Blues in Russia, dunque la vittoria, scontata sulla carta, contro il Malmo, vale per l’orgoglio di aver fatto tutto quello che era in proprio possesso per sovvertire l’esito del gruppo H, chiudendo nella peggiore delle ipotesi con gli stessi punti dei campioni d’Europa e dovendo affrontare un sorteggio più difficile agli ottavi solo per la differenza reti. Del resto, le ferite sono già state ampiamente leccate, ora è il momento di vincere per l’autostima e perché è il miglior modo per vincere ancora.

E poi c’è l’Atalanta, in uno stato di forma devastante o quasi in campionato e in piena, pienissima corsa per lo scudetto. In Champions, però, un paio di mezzi passi falsi e di rimonte subite fanno sì che i nerazzurri, seppur con il destino nelle proprie mani, siano con le spalle al muro all’ultima giornata. Obbligati a vincere contro il Villarreal, in caso contrario in un momento meraviglioso della storia del club di Bergamo ci sarebbe una prima delusione stagionale che potrebbe indirizzare diversamente un’annata che, viceversa, potrebbe diventare semplicemente stellare e irripetibile. Mai sottovalutare il sottomarino giallo, ma francamente se la difesa non commetterà incertezze ed errori ai quali ci ha abituato, soprattutto in Champions, e se un po’ di fortuna sorriderà a Gasperini e non a Emery, la qualificazione è assolutamente alla portata. Sarebbe meritata e sarebbe un peccato dover giocare l’Europa minore, perché la Dea, se a febbraio è ancora quella che stiamo vedendo oggi, può giocarsela contro chiunque in una o due sfide secche.

SportFace