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Olimpia Milano, Messina: “Mi danno del bollito ma vinco più di un trofeo all’anno da 23 anni”

Ettore Messina
Ettore Messina, Olimpia Milano - Foto LiveMedia/Stefanos Kyriazis

“Bollito, come dicono a Bologna. Scudetto e Coppa Italia, la nostra bella accoppiata datata ’22, pare roba dell’altro secolo. Senza Pangos, Shields e Datome, siamo secondi in Italia e indietro in Europa, ma siamo ancora vivi. Torneremo a giocare insieme, e lì faremo il nostro”. Queste le parole di Ettore Messina, che si è sfogato in un’intervista a Repubblica parlando della stagione altalenante di Milano e del clima d’odio a Bologna.

“Ho guardato indietro a più di trent’anni di panchine, e cioè, levando nazionale ed Nba, alle 23 stagioni nei club, ai 34 trofei vinti dalle mie squadre – racconta -. Più di uno di media a stagione, gli ultimi due, appunto, pochi mesi fa. Ma so come funziona. Voce di popolo? No, minoranze rumorose a presidio di tastiere e siti aggressivi, perché i tanti che incontri per strada sono con te e i pochi haters strillano solo più forte. Tocca a chi fa un lavoro pubblico, sportivi, politici, artisti, ci s’impara a convivere. E magari a spedire a chi istiga all’odio un paio di sane querele. Già in cammino”.

Sulla rivalità con Bologna: “Sul piano sportivo mi piace, le belle rivalità fanno bene a tutti e due squadre italiane in Eurolega ne sono un esito di cui esser contenti. Sul piano personale mi suscita anche amarezza, perché a Bologna sono state lasciate correre dicerie su un potere che non ho, come quello di fermare i campionati per il Covid, e si è generato un clima di odio che non pensavo mai di meritare, dopo vent’anni meravigliosi, di vita professionale e non, in quel club e in quella città”.

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