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In questa ricchissima notte NBA, che ha visto disputarsi 11 incontri tra Est e Ovest, il punteggio che ci ha sorpreso maggiormente è stato quello tra i Golden State Warriors e gli Indiana Pacers, con la gara che è terminata 106 a 142. Questo punteggio, di per sé altissimo, spicca ancora di più se paragonato agli altri, equilibrati come poche volte abbiamo visto nella lega. Sensazionale la prestazione di Klay Thompson in casa Golden State, che chiude con 60 punti all’attivo, frutto di ben 8 triple in soli 29 minuti; impossibile per i Pacers rispondere adeguatamente contro prove individuali del genere.
Altra buonissima prova di Danilo Gallinari (24 punti) che porta i suoi Denver Nuggets alla vittoria contro i Philadelphia 76ers, seguito a ruota da Lebron James in casa Cleveland Cavaliers, che si riprende i mano la sua squadra battendo i rivali di Toronto. Vittoria anche per i Washington Wizard di Jhon Wall contro Broklyn e per OKC contro Atlanta. Nonostante l’ottima prova di D. Wade, Chicago cade contro i Portland Trail Blazers, così come cadono i Bucks contro San Antonio. Servono due overtime ai Grizzlies per battere i Pelicans di Anthony Davis in una partita a dir poco equilibrata e combattuta. Vincono i Rockets e gli Hornets rispettivamente contro Boston e Dallas, mentre trovano la sconfitta i Los Angeles Lakers contro gli storici rivali di Utah.
Cleveland Cavaliers – Toronto Raptors 116 – 112
Ritrova la vittoria dopo ben tre sconfitte consecutive la squadra campione in carica guidata dal figliol prodigo Lebron James, che riesce a rialzarsi da un momento a dir poco complesso che ha fatto discutere molto in questi giorni gli appassionati NBA. Si è parlato di assenza di motivazioni, di stanchezza fisica o mentale, ma Cleveland nella partita di stanotte ha risposto positivamente, con una vittoria di carattere soprattutto da parte delle tre punte di diamante; Kevin Love chiude con 28 punti e 14 rimbalzi, Irving raggiunge quota 24 e James ne mette 34, con 7 assist e 8 rimbalzi. Cleveland naviga a vista nei primi due quarti dell’incontro, per poi trovare l’allungo nella terza frazione conclusasi con il punteggio parziale di 28 a 20. Non bastano ai Raptors i 24 punti di Lowry e i 31 del solito DeRozan.
Oklahoma City Thunder – Atlanta Hawks 102 – 99
Altra imponente prestazione individuale per la stella in casa Oklahoma City, Russell Westbrook, che porta a 6 il numero di triple doppie consecutive (32 punti, 12 assist e 13 rimbalzi) insediando addirittura Michael Jordan a quota 7. Quando si parla di Westbrook si rischia di cadere in ripetizioni noiose, ma non si può non esaltare un giocatore che sta letteralmente trascinando da solo i suoi Thunder. È difficile capire fin dove arriverà , ma per il momento Russ ci sta facendo divertire, e questo è fuori da ogni dubbio. Buone anche le prestazioni di Steven Adams (12 punti e 10 rimbalzi) e di Oladipo che arriva a quota 14 punti. Millsap e Schroder, rispettivamente con 24 e 17 punti, uniti al buon contributo dalla panchina, non riescono ad arginare lo straripante Westbrook, che nel quarto quarto riesce nell’allungo decisivo portando i suoi Thunder alla vittoria.
Portland Trail Blazers – Chicago Bulls 112 – 110Â
Vittoria molto importante per Portland, in un altro match all’insegna dell’equilibrio. Primo quarto molto spigoloso e a punteggio alto terminato 29 a 32 per i Bulls, ma Portland trova uno strappo apparentemente decisivo nella seconda frazione chiudendo con un pesante +11 sugli avversari. Dopo l’intervallo Chicago ci prova con molta insistenza e riesce a recuperare lo svantaggio portandosi prima dell’ultimo quarto a -2 ma non basta per arrivare alla vittoria, con Portland che chiude l’ultima frazione con il parziale di 26 a 23. Concrete e ciniche le prove di Damian Lillard (30 punti, 7 assist e 4 rimbalzi) e C.J. McCollum (24 punti, 5 assist e 2 rimbalzi) in casa Trail Blazers, mentre non bastano a Chicago i 34 punti di Wade e i 26 di Butler, oltre alle prove molto positive di Mirotic e Canaan.
Indiana Pacers – Golden State Warriors 106 – 142
Servono solo 29 minuti a Klay Thompson per raggiungere quota 60 punti con un impressionante 21 su 33 al tiro e un 8 su 14 dall’arco. A fine primo tempo i Pacers chiudono con un parziale di 50 punti, mentre Thompson da solo ha raggiunto quota 40. Negli ultimi 20 anni solo Kobe Bryant ha fatto meglio in 3 quarti, segnando 62 punti contro i Dallas Mavericks. Klay dimostra di non accontentarsi del ruolo di attore non protagonista dietro Curry e Durant e si prende le luci dei riflettori con una prestazione mostruosa che rimarrà nella storia del basket NBA. Inutile dire che contro una prova individuale del genere, unita ai 20 punti di Durant e ai 13 di Curry, per gli Indiana Pacers sarebbe servito un miracolo per portarsi a casa il match, ma non possiamo certo far loro una colpa.
Risultati altre partite:
Denver Nuggets – Philadelphia 76ers 106 – 98
Washington Wizard – Brooklyn Nets 118 – 113
San Antonio Spurs – Milwaukee Bucks 97 – 96
Memphis Grizzlies – New Orleans Pelicans 110 – 108
Houston Rockets – Boston Celtics 107 – 106
Charlotte Hornets – Dallas Mavericks 109 – 101
Utah Jazz – Los Angeles Lakers 107 – 101