[the_ad id=”10725″]
Non una partita come le altre 81 della regular season NBA: questa è, a dispetto delle dichiarazioni dei diretti interessati alla vigilia, Golden State Warriors contro Cleveland Cavaliers, aka “la rivalità più calda nella NBA di oggi”. Le due squadre si ritrovano a oltre sei mesi di distanza da gara-7 delle NBA Finals 2016, dalla chasedown block di LeBron James e dal suo “Cleveland, this is for you!” che per la prima volta avevano incoronato campioni i Cleveland Cavaliers. Il match di Natale 2016 arride ancora una volta a LeBron e ai suoi, al termine di quarantotto minuti di grande intensità che hanno regalato emozioni a non finire. E come avvenne in quella gara-7, a segnare il canestro che decide la contesa non è il Re, bensì il suo “Primo Cavaliere”, Kyrie Irving.
Le due squadre si incontrano, alla Quicken Loans Arena di Cleveland, da leader delle rispettive conference e l’inizio – almeno in termini realizzativi – è piuttosto blando. Ma un fallo tecnico rimediato nei primissimi minuti da Draymond Green fa capire immediatamente quale sia l’atmosfera in campo. Dopo un inizio punto a punto, Golden State mette la testa avanti e la terrà per quasi tutta la gara; i Warriors concludono il primo quarto a +2, raggiungendo nel secondo anche la doppia cifra di vantaggio, ma i Cavaliers riducono il distacco e vanno a riposo sotto di tre. Il terzo quarto vede salire decisamente in cattedra LeBron James, che dà vita a uno spettacolare duello con Kevin Durant: a fine partita per LBJ sarà doppia doppia da 31 punti e 13 rimbalzi, mentre KD a referto avrà messo addirittura 36 punti e 15 rimbalzi. Chi fatica per quasi tutta la gara è invece Steph Curry: costantemente alle prese con la difesa fisica dei Cavaliers, l’MVP delle ultime due stagioni conclude con 15 punti.
Il terzo quarto vede i Warriors ancora avanti di sette, e in quello conclusivo i ragazzi di Steve Kerr sembrano poterla chiudere. Ma, come spesso avvenuto in questa prima parte di stagione, quando Golden State ha la gara in pugno finisce per adagiarsi, un errore che contro i campioni in carica può costare molto caro: cosa che puntualmente avverrà. Un Kyrie Irving piuttosto evanescente nei primi tre quarti entra in partita, ed è sua la palla per il sorpasso quando Cleveland è sotto di un punto con tredici secondi e mezzo sul cronometro (dopo che un’eccellente difesa Cavs costringe Golden State all’infrazione dei ventiquattro secondi). La buona difesa di Klay Thompson non basta: Irving penetra in area e conclude con un jumper in fadeaway che trova il fondo della retina. L’ultimo possesso Warriors si conclude con un nulla di fatto, anche se restano parecchi dubbi per un contatto sospetto tra Durant e Richard Jefferson, che avrebbe potuto mandare in lunetta il numero 35 di Golden State. Ma gli arbitri non fischiano e a vincere è ancora una volta Cleveland.
Non è che la portata principale del ricco menu targato NBA Christmas Day, che ha avuto il suo antipasto nella gara giocata alle 18 italiane tra New York Knicks e Boston Celtics: nella suggestiva cornice del Madison Square Garden, a vincere sono stati questi ultimi, 119-114. La serata prosegue ora con la sfida tra Chicago Bulls e San Antonio Spurs, cui seguirà quella tra Minnesota Timberwolves e Oklahoma City Thunder. In chiusura, il derby losangelino, che attorno alle 4.30 italiane vedrà affrontarsi allo Staples Center Clippers e Lakers.