Atletica

La rivelazione di Caster Semenya: “Pronta a mostrare la vagina ai giudici di gara”

Caster Semenya - Golden Gala 2016 - Foto Antonio Fraioli

“Pensavano che avessi il cazzo“. Una giovanissima Caster Semenya rispose così ai giudici di gara, dicendo di essere pronta a mostrare la vagina per dimostrare di essere una donna. Aveva 18 anni. La due volte campionessa olimpica degli 800 metri ha raccontato tutto in un’intervista esplosiva con HBO Real Sports. Accusa World Athletics di averla costretta a prendere farmaci che l’hanno “torturata” e l’hanno fatta stare così così male che temeva che avrebbe avuto un infarto. Abbassare artificialmente i suoi livelli di testosterone naturale per competere nelle gare femminili è stato – dice – “come pugnalarsi con un coltello ogni giorno”.

Pensavano che avessi il cazzo“, ha detto l’atleta sudafricana. E io gli ho risposto ‘sono una femmina. Se vuoi vedere che sono una donna, ti faccio vedere la vagina. Va bene?‘”. Semenya è nata con testicoli interni. Le è stato detto che per continuare a correre nelle gare femminili avrebbe dovuto assumere farmaci per abbassare i suoi livelli naturali di testosterone. “Mi hanno fatto ammalare, mi hanno fatto ingrassare, avevo attacchi di panico, non sapevo se avrei avuto un infarto. È come pugnalarsi con un coltello ogni giorno. Ma non avevo scelta. Avevo 18 anni, volevo correre, volevo arrivare alle Olimpiadi, era l’unica opzione per me”.

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