Ciclismo

Giro Rosa 2017, i top e i flop della 28ª edizione

Podio finale Giro Rosa 2017 - (c) Flaviano Ossola

Si è chiusa una intensa 28ª edizione del Giro Rosa. A mettere le mani sulla maglia di leader della classifica generale è stata Anna van der Breggen, olandese della Boels Dolmans. Una vittoria cercata e mai in discussione, maturata – chilometro dopo chilometro – in ogni tappa di questa grande corsa. Dietro di lei, si è piazzata la nostra Elisa Longo Borghini, sempre attenta ma mai artefice di quel guizzo in più che avrebbe potuto farle fare la differenza.

Un’edizione bellissima, a partire dal percorso – uno dei più duri dell’intero panorama internazionale -, ma anche per i paesaggi mozzafiato che hanno fatto da sfondo alle prodezze delle atlete sin dalla cronometro a squadre di Aquileia e di Grado, dove le ragazze hanno pedalato praticamente sul mare. Un Giro Rosa che, però, rischia di essere ricordato come quello della tragica caduta di Claudia Cretti, 21enne bergamasca, che nel corso della settima tappa da Isernia a Baronissi, si è resa protagonista di un incidente in discesa, a oltre 90 chilometri all’ora. Anche in questo caso, però, la risposta delle atlete, degli organizzatori, di tutto il pubblico che ha assistito alla manifestazione sulle strade, è stata fantastica, al limite del commovente. La Cretti, alla sua prima partecipazione alla grande corsa rosa, lotterà come una leonessa per recuperare al meglio dopo il serio infortunio.

Il Giro Rosa 2017, dunque, è stata una manifestazione di assoluto spessore, una delle meglio organizzate dell’intero panorama ciclistico al femminile. E come tutti i grandi eventi, alla fine, ha bisogno di un bilancio che possa evidenziare top e flop di dieci giorni di sport.

GIRO ROSA 2017, I TOP

Anna Van der Breggen è stata la vera macchina perfetta di questa corsa. Mai un istante di cedimento, costante controllo delle operazioni, dal prologo fino all’ultimo metro della scalata del Vesuvio. Lucida nella cronometro a squadre di Grado quando, dopo aver contribuito al successo del suo team, ha avuto la generosità di regalare alla compagna di squadra Ann-Carole Canuel la gioia di poter indossare per un giorno la maglia rosa di leader della generale. Maglia rosa che, però, fa sua il giorno dopo per non mollarla più. Le manca solo l’acuto del successo di tappa individuale (sfiorato in un paio di occasioni), ma per il resto è un Giro Rosa da nove e mezzo.

Annemiek Van Vleuten è stata la vera sorpresa di questa edizione. Negli occhi di tutti c’è ancora la terribile caduta di Rio de Janeiro, quando la sua bicicletta fece una rotazione di 360° sul ciglio della strada, a velocità folle. Da quell’infortunio, la Van Vleuten ha saputo rialzarsi. Due vittorie di tappa per lei (nella cronometro di Sant’Elpidio a mare e nella difficile tappa di Montereale Valcellina) e un terzo posto in classifica generale, maturato solo a causa di una giornata difficile nel giorno meno atteso (a Occhiobello è stata sorpresa dai ventagli). Otto e mezzo per lei

Elisa Longo Borghini ha ottenuto una straordinaria seconda posizione in classifica generale. Un risultato di tutto rispetto, ottenuto restando sempre incollata alle ruote delle migliori. Il ritardo dalla Van der Breggen viene accumulato interamente a cronometro (tra la prova a squadre e quella individuale). La campionessa italiana (è tricolore anche nelle prove contro il tempo e non solo in linea) ha ancora un certo gap da colmare nella disciplina rispetto alle principali avversarie europee. Un Giro Rosa da otto.

Marta Bastianelli ha salvato l’onore della bandiera, vincendo la penultima tappa. L’unico successo azzurro è firmato dalla velocista della Alé Cipollini, che ha saputo destreggiarsi benissimo nel finale della frazione di Polla. Il successo parziale le garantisce un sette pieno: è lei a raccogliere l’eredità di Giorgia Bronzini (un sei e mezzo alla carriera e per i tanti piazzamenti), autrice dell’ultimo successo italiano nel 2016.

GIRO ROSA 2017, I FLOP

Megan Guarnier. Può la vittoria nell’ultima tappa salvarla da una edizione non proprio esaltante? La campionessa uscente era chiamata a riconfermare la maglia rosa vinta lo scorso anno. Non ci è riuscita a causa di una condizione non proprio brillante nella prima parte della corsa. Nelle ultime tappe ha recuperato la gamba e ha saputo salvarsi in corner: un successo parziale (e di prestigio, scalando il Vesuvio) è sempre meglio di niente. Sei meno.

Kasia Niewiadoma è stata la grande assente di questa edizione. La polacca non è mai stata in gara e ha avuto un unico guizzo d’orgoglio nell’ultima giornata. Un Giro Rosa non disegnato per lei? Forse. Ma anche nelle tappe più dure ha pagato dazio rispetto alle avversarie. Cinque.

Tatiana Guderzo ed Elena Cecchini. Tirata d’orecchie per le due italiane che, in verità, non sono riuscite a ritagliarsi uno spazio vero e proprio in questo Giro Rosa. Entrambe si sono fatte vedere solo in qualche sporadico tentativo di fuga. Da loro, alla vigilia, ci si aspettava qualcosa in più. Stagione non proprio esaltante. Cinque a tutte e due.

CLASSIFICA GENERALE FINALE (TOP 5):

1. Anna Van der Breggen             25h39’43”
2. Elisa Longo Borghini                       +1’03”
3. Annemiek Van Vleuten                    +1’39”
4. Megan Guarnier                              +2’57”
5. Amanda Spratt                                +3’26”

LE MAGLIE FINALI DEL 28° GIRO ROSA:

Maglia ROSA COLNAGO: Anna Van der Breggen (Boels Dolmans)
Maglia CICLAMINO SELLE SMP: Annemiek Van Vleuten (Orica-Scott)
Maglia VERDE PURPLE by GLOBAL STOCK: Annemiek Van Vleuten (Orica-Scott)
Maglia BIANCA COLNAGO: Cecilie Uttrup Ludwig (Cervelo Bigla Pro Cycling Team)
Maglia BLU GSG: Elisa Longo Borghini (Wiggle High5)

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