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Dopo i fantastici risultati ottenuti ai Campionati Italiani Assoluti Indoor nella gara di salto in lungo, l’atletica italiana si è goduta i numerosi elogi ricevuti a livello europeo. Ad Ancona, Marcell Jacobs, Filippo Randazzo e Andrew Howe si sono superati, passando la soglia degli 8 metri nella stessa gara al coperto. I tre azzurri occupano i piani alti del ranking internazionale (rispettivamente secondo, terzo e quarto), risultato incoraggiante a due settimane dal grande appuntamento degli Europei Indoor di Belgrado (3-5 marzo). Ecco le loro dichiarazioni.
Marcell Jacobs –“Oggi l’importante era vincere. Ci tenevo tantissimo a gareggiare e mi sarebbe dispiaciuto rinunciarci per colpa di un piccolo fastidio. Ma in pedana non ho avuto nessun problema. Gara all’insegna del “keep calm” con 16 appoggi di rincorsa invece che 18. Sono migliorato molto, ma c’è ancora parecchio da fare. Quello che potrò fare agli Europei Indoor ce l’ho chiaro, ma non lo dico. Punto anche alla stagione estiva dove voglio continuare a divertirmi anche come velocista”.
Andrew Howe –“Ho fatto qualche errore di troppo e il mio coach ad un certo punto ha dovuto darmi una bella strigliata. Ho rimesso piede sopra gli 8 metri dopo 7 anni: era una scommessa, non ce l’aspettavamo così presto, ma è proprio l’inizio! Adesso gli Europei Indoor, poi lavoreremo per ritrovare in estate quell’Andrew che sta finalmente rinascendo. Sì, da oggi mi sento di nuovo il prof Andrew nel salto in lungo. Lo dedico alle persone che hanno creduto in me anche nei momenti più bui. Forse in molti non se l’aspettavano più da me. Sarà una grande emozione ritrovare anche la maglia azzurra a Belgrado: potrebbe partire anche una lacrimuccia. Ma so che è lì che devo stare!”.Â
Filippo Randazzo –“Gara combattuttissima, in tre sopra gli 8 metri: una cosa assurda! Era da un pezzo che me la sentivo addosso una misura del genere, finalmente è arrivata, all’ultimo salto, ma è arrivata! Ed è magnifico! Quando ho visto quell’8 quasi non ci credevo ed è stato come se qualcosa mi esplodesse dentro. Ora pensiamo agli EuroIndoor di Belgrado. A vent’anni ho ancora tanta strada da fare, ma si può anche sognare!”.