Nella nottata si sono conclusi gli incontri di terzo turno del torneo Masters 1000 di Indian Wells. Per completare il quadro degli ottavi di finale, mancavano i match della parte alta di tabellone, che si sono rivelati quasi tutti molto lottati; vediamoli quindi nel dettaglio.
Il primo match sul centrale ha visto impegnati la tds n° 5 Kei Nishikori e l’americano Steve Johnson, contro cui il giapponese era in vantaggio 3 a 0 nei precedenti. Nishikori è parso decisamente scarico, quasi irriconoscibile, riuscendo a portare a casa la vittoria solo grazie alla maggior esperienza. Nel primo parziale, il californiano n° 35 della classifica mondiale ha sprecato prima la possibilità di chiudere il set sul 5-4, poi ha dilapidato addirittura 4 set point consecutivi nel tie-break a causa di errori dovuti prevalentemente alla tensione, consentendo un parziale di 6 a 0 al giapponese, che si è così portato a casa il game decisivo per 8-6. Troppo legato alla prima di servizio il gioco dell’americano però, che ha racimolato un risicato 33% di realizzazione nel set con la seconda palla. Nel secondo parziale l’andamento è stato speculare, ma a farsi breakkare sul più bello è stato il giapponese, quando sul 5-4 serviva per chiudere il match ma ha concesso all’avversario tre gratuiti e una volée disastrosa, indicativa di tutti i suoi limiti a rete. Nuovamente al tie-break, Kei è stato più freddo, e ha amministrato il secondo mini-break ottenuto, per chiudere poi al primo match-point giocato col servizio. A dimostrare la fiacchezza di Nishikori nel match c’è la statistica sulle prime palle in campo, solo il 46% nel secondo set (51 in totale), ma Johnson ha molto da migliorare in risposta se vorrà fare un ulteriore step: nel secondo set l’americano ha vinto solo 2 punti su 18 quando rispondeva alla buona ma non devastante prima palla dell’avversario. Ora il giapponese se la vedrà negli ottavi con l’idolo di casa John Isner, che a differenza sua sembra decisamente in palla: si è infatti liberato agevolmente del francese Adrian Mannarino in 2 set: nel primo è insolitamente riuscito a procurarsi 9 palle break, convertendone una e vincendo il parziale per 6-4; nel secondo il francese ha alzato notevolmente la percentuale di prime di servizio e il tie-break – con nessuna palla break a referto – è arrivato naturale; 7 punti a 4 per Big John. Da segnalare che il francese non ha vinto un punto in tutto il match sulla prima di servizio del bombardiere.
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Il primo incontro sul campo 3 si preannunciava un equilibrato e interessante confronto di stili, ma la nuova stella del tennis mondiale Alexander Zverev – al suo terzo Masters 1000 in carriera – si è sbarazzato in poco più di un’ora del francese Gilles Simon, che aveva già battuto quest’anno a Rotterdam in un match molto diverso conclusosi al fotofinish. Il diciottenne di Amburgo ha impressionato per la solidità da fondo campo contro un maestro del contrattacco come “Gillou”, che sicuramente era in giornata no, tanto da dire al suo angolo di sentirsi stressato dal tipo di partita. I due set hanno avuto punteggio identico e andamento simile, con il tedesco che ha breakkato subito in entrambi i parziali: nel primo è partito a mille con 10 punti a 0 di parziale e ha chiuso senza storia, dopo essere uscito con maturità dall’unica situazione pericolosa, sul 5-2, quando ha annullato la sola palla break del set grazie a due ottime prime; nel secondo, Il francese ha invece contro-breakkato subito grazie a un regalo di Zverev e a uno dei rari scambi vinti “alla Simon” (30 colpi), portato a casa con un fulmineo rovescio lungolinea. Tuttavia, l’equilibrio si è rotto ancora, immediatamente: Simon, lento in uscita dal servizio e in avanzamento, con tre errori gratuiti ha chiuso le sue chance di rimanere a galla, subendo un break che Alexander ha confermato a zero, senza titubanze, per poi continuare a disegnare il campo e a sballottare Gilles da un lato all’altro, con colpi verticali da lasciare a bocca aperta. Portatosi così sul 5-2 e 30 pari, il fratello di Mischa ha messo la ciliegina sulla torta del suo match piazzando un ace, e un gran servizio che gli han fatto chiudere i conti, 6-2 6-2. Un Zverev all’ 80% per cento di punti con la prima, a testimonianza del suo magico servizio, ma anche della fiacchezza del nativo di Nizza, stranamente a disagio nel leggere le traiettorie dell’avversario. Al prossimo turno, il diciottenne è atteso da un’importante prova del nove contro lo spagnolo Rafael Nadal, che nel suo match di terzo turno ha faticato contro il connazionale Fernando Verdasco, contro cui aveva perso 3 degli ultimi 4 incontri, l’ultimo in Australia a gennaio. Dopo un primo set del tutto senza storia, vinto dal maiorchino per 6-0 contro un avversario decisamente lento a carburare e con una percentuale di prime palle in campo inferiore al 50%. Nel secondo set si è invece accesa la battaglia: i primi 4 game sono stati tutti vinti dal giocatore in risposta, andamento in netto contrasto con il susseguirsi del parziale in cui i giocatori al servizio non hanno più concesso nulla spingendosi fino al tie-break. Qui, si è assistito a un game che entrambi potevano vincere: Verdasco ha avuto 3 set point, di cui uno sul proprio servizio, ma sul 9-8 in suo favore ha ceduto malamente entrambi i suoi turni, uno con un doppio fallo, consentendo al n° 5 del mondo e suo compagno di doppio in questo torneo, di chiudere i giochi in due set e aumentare la fiducia nel proprio gioco.
Nel match conclusivo di giornata, il n° 1 del mondo Novak Djokovic, sicuramente più centrato rispetto all’esordio e, senza l’ostacolo del vento, ha dovuto comunque sudare contro il tedesco Philipp Kohlschreiber che, seppur cedendo in due set, è riuscito a rimontare un break di svantaggio in entrambi, grazie a un tennis aggressivo – 17 vincenti alla fine, uno in più del serbo – ma non concreto in alcuni punti chiave che, se vinti, avrebbero portato il serbo in seria difficoltà . Nel primo parziale, sul 5-5 e servizio, Nole è stato costretto ad alzare il livello contro un avversario forse incoraggiato dalla consapevolezza di trovarsi di fronte una copia un po’ sbiadita del n° 1 Atp: con un gran punto, in cui ha ribattuto in scivolata uno dei meravigliosi lungolinea di rovescio del tedesco e poi pennellato a rete dove questo non poteva arrivare, si è portato sul 6-5. Qui, Philipp è stato in parte sfortunato su due challenge che hanno dato ragione al serbo per millimetri, e nonostante abbia messo a segno il punto più spettacolare del match sul 15-40, sul secondo set-point è stato tradito proprio dal suo rovescio, regalando così il primo parziale alla tds n° 1 del torneo. Nel secondo set, Kohlschreiber, che sembrava vicino a capitolare dopo aver subito il break nel sesto game, non si è arreso, e dal 5-2 Nole è rientrato ancora in partita: dal 5-3 40-0 Djokovic, troppo sicuro della vittoria, ha ceduto il servizio al tedesco, bravo comunque a crederci e annullare 4 match point. Sul 6-5 però, l’epilogo è stato uguale al primo set, con Kohlschreiber costretto a cedere il servizio sul più bello e il serbo che al quinto match point, conquistato con una gran passante in scivolata, è riuscito a chiudere i conti. Novak ora se la vedrà con Feliciano Lopez, con cui si è ritirato nell’unico match perso dell’anno (Dubai), e che nell’altro derby spagnolo di giornata ha eliminato Roberto Bautista-Agut dopo una lotta di 3 ore e 15 giocate con notevole qualità e intensità . A spuntarla è stato Feliciano, nonostante un secondo set perso malamente in cui si era portato sul 2-0 per poi perdere il servizio, distratto da una situazione quantomeno curiosa, si è infatti lamentato perché aveva a disposizione per servire solo tre palle, le altre erano andate perse nei meandri di un campo 3 “dispersivo”. Dopo una serie di 4 game vinti dal giocatore in risposta, in cui si sono alternati scambi spettacolari e errori di troppo, i due si sono ritrovati al tie-break dove, sull’ 8 pari, Lopez prima ha sbagliato un dritto facile in avanzamento, poi è riuscito a guadagnarsi due mini-break e il match point, su cui però ha sbagliato una volée di dritto per lui possibile, e infine ha regalato portando a set-point Bautista-Agut, che non ha tremato trovando un gran ace esterno. Sembrava uno di quei turning point che segnano le partite a favore del giocatore che ne ha beneficiato, invece, nel set decisivo il mancino ha ritrovato lucidità , dimostrandosi molto più maturo rispetto a 2-3 anni fa: ottenuto l’unico break del parziale, è andato a servire per il match sul 5-4, e nonostante due errori grossolani che sembravano poter farlo cadere ancora, Feli ha infilato un parziale di 4 punti consecutivi, favorito dal magico servizio a uscire e da una volée coi fiocchi, colpi che insieme al proverbiale back di rovescio con cui ha pennellato ogni angolo di campo, gli hanno consentito di eliminare un ottimo Bautista Agut, mai domo e forse mai così in forma. 7-6 (5) 6-7 (10) 6-4 lo score finale.
Un altro match molto combattuto e di buona qualità è stato quello tra due giovani in forte ascesa, Dominic Thiem e Jack Sock. Dopo un primo set in cui l’austriaco è stato l’unico a impensierire l’avversario in risposta, riuscendolo a breakkare sul 6-5, nel secondo set la partita è stata più avvincente, complice un Sock caricato dal suo pubblico e con i giri del motore più alti. Entrambi i giocatori han tolto la battuta all’avversario per due volte, prima di approdare al tie-break, che il giocatore dal Nebraska è stato bravo a conquistare grazie ai vincenti del suo esplosivo dritto. Il set decisivo ha però deluso le attese, e lo statunitense, sicuramente meno preparato fisicamente dell’avversario e a causa di una prima più fiacca, ha ceduto di schianto all’austriaco. 7-5 6-7(5) 6-1 lo score di un’incontro che ha visto prevalere il tennista più completo. Il n° 13 del ranking ora se la vedrà con chi è uscito dal match meno equilibrato di giornata, il francese Jo-Wilfred Tsonga, che ha avuto la meglio di un altro statunitense, Sam Querrey, reo di non essersi mai spinto fino a palla break. A Tsonga, sembrato in crescita rispetto alle ultime uscite, è bastato un break per set per archiviare la pratica. 6-3 6-4 il punteggio finale.
I risultati.
[1] Novak Djokovic – [27] Philip Kohlschreiber 7-5 7-5
[18] Feliciano Lopez – [14] Roberto Bautista-Agut 7-6 (5) 6-7 (10) 6-4
[11] Dominic Thiem – [21] Jack Sock 7-5 6-7(5) 6-1
[7] Jo-Wilfried Tsonga – [31] Sam Querrey 6-3 6-4
[4] Rafael Nadal – Fernando Verdasco 6-0 7-6(9)
Alexander Zverev – [16] Gilles Simon 6-2 6-2
[9] John Isner – Adrian Mannarino 6-4 7-6(4)
[5] Kei Nishikori – Steve Johnson 7-6(6) 7-6(5)