[the_ad id=”10725″]
Andy Murray non vuole più fermarsi: lo scozzese ha conquistato il quarantaduesimo titolo in carriera in occasione della quarantaduesima edizione dell’Erste Bank Open, torneo Atp 500 sui campi indoor della Wiener Stadthall di Vienna, superando in finale il francese Jo-Wilfried Tsonga col punteggio di 6-3 7-6(6). Per lui si tratta del settimo acuto dell’anno: non ha mai vinto così tanto nell’arco di una sola stagione; Novak Djokovic e la prima piazza del ranking distano adesso “solamente” 1915 punti.
Il computo dei confronti diretti è nettamente a favore del tennista britannico, che si è aggiudicato ben tredici delle precedenti quindici sfide ed è sempre uscito vincitore nelle ultime quattro occasioni, la più recente delle quali circa quattro mesi fa ai quarti di finale di Wimbledon, quando ebbe la meglio al quinto parziale. Dopo Flushing Meadows, Murray è stato assoluto protagonista della tournèe asiatica, trionfando senza cedere un set sia a Pechino che a Shanghai: qui in Austria ha faticato non poco all’esordio, opposto allo slovacco Martin Klizan, e al secondo round, contro Gilles Simon; ha poi battuto agevolmente Isner e usufruito del forfait di Ferrer per conquistare la finale numero 11 della stagione. Si tratta invece del primo atto conclusivo di questo 2016 per Tsonga, che dal 2011 ad oggi ha sempre concluso l’anno vincendo almeno un torneo: il francese è reduce da un vero e proprio thriller in semifinale, dove è stato indietro di un set e di un break e ha pure sventato un match-point contro l’”ace-man” croato Ivo Karlovic.
A fare la differenza nel primo parziale è il break ottenuto dal giocatore di Glasgow nel corso del secondo game: fatica molto al servizio il transalpino, che nei quattro propri turni di battuta concede sempre almeno due punti all’avversario. L’aggressività in risposta e la solita regolarità nello scambio sono invece le principali armi del campione di Wimbledon: un ace centrale, il secondo della partita, a sfiorare la riga, suggella il primo set con lo score di 6-3.
Continua ad essere molto falloso il trentunenne di Le Mans, anche in apertura di secondo parziale: un chirurgico passante di rovescio permette a Murray di guadagnare subito un break di vantaggio nel gioco inaugurale. La reazione di Tsonga è però da grande giocatore: nel quinto game sembra capitolare definitivamente quando va sotto 0-40 sul proprio servizio, ma riesce a salvarsi e clamorosamente a cogliere il contro-break nell’ottavo gioco. La sesta forza del seeding sembra acquisire finalmente coraggio e trascina il parziale al tie-break: quattro mini-break caratterizzano i primi quattro punti; l’equilibrio persiste fino al secondo cambio campo quando, sulla situazione di 6-6, la prima testa di serie coglie due punti consecutivi e si aggiudica la finale col punteggio di 6-3 7-6(6), in un’ora e cinquanta minuti di gioco.
Prosegue inarrestabile la rincorsa di Andy Murray verso il primo posto del ranking che, come già detto, dista adesso solamente 1915 punti: quarantaduesimo successo in assoluto, il settimo di una stagione da incorniciare per il numero 2 del mondo. Jo-Wilfried Tsonga guadagna due posizioni nel ranking, stabilendosi alla tredicesima piazza: anche se minime, rimangono ancora vive le sue speranze di qualificazione al Masters di Londra.