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Si è disputato oggi, a partire dalle 17.30, l’atto conclusivo della sessantaquattresima edizione del Trofeu Conde de Godó, prestigiosa manifestazione facente parte del circuito ATP 500: ad aggiudicarselo è stato Rafael Nadal, che trionfa sul centrale di Barcellona per la nona volta in carriera, superando il campione in carica Kei Nishikori col punteggio finale di 6-4 7-5, in poco più di due ore di gioco.
Eloquente la situazione dei precedenti: nove i confronti diretti tra i due, con ben otto successi dello spagnolo e solo uno per il giocatore nipponico, bravo ad imporsi in due set sul veloce outdoor di Toronto, la scorsa estate. Ancora più critica la situazione per il giapponese, se si pensa che nelle otto vittorie del maiorchino, sia riuscito a racimolare in totale solamente due set. Finale numero 101 in carriera per il ventinovenne iberico che, esattamente una settimana fa, è tornato a vincere un torneo sul rosso del Monte Carlo Country Club, eguagliando il record di vittorie nel circuito Masters 1000 detenuto da Novak Djokovic; Nishikori non ha invece preso parte all’evento del Principato, dopo la finale raggiunta a Miami e i quarti di finale a Indian Wells, dove è stato eliminato proprio da Nadal in due set. I due si sono già sfidati nell’ultimo atto di un torneo: a Madrid, due anni fa, il beniamino di casa riuscì a rimontare da uno svantaggio di un set e di un break e si aggiudicò l’incontro in seguito al ritiro dell’avversario nel set decisivo. A sfidarsi saranno le prime due teste di serie del tabellone: entrambi, qui a Barcellona, hanno approfittato di un bye al primo turno e non hanno ancora ceduto un parziale. Il numero 2 del seeding ha addirittura perso il servizio solamente tre volte nell’arco di tutto il torneo.
Fioccano le occasioni per il giapponese nel primo parziale: subito due chance di break nel terzo game, prontamente sventate dal maiorchino che, a sorpresa, è però il primo a portarsi avanti, strappando il servizio all’avversario nel gioco successivo su un suo diritto lungo. Sotto 1-3, la risposta del tennista asiatico è tuttavia immediata: arriva puntuale il contro-break nel quinto game, con una grande accelerazione di diritto incrociato che Nadal non riesce a contenere. Continua a soffrire il mancino di Manacor alla battuta, ma è proprio in questi casi che viene fuori il grande campione che è in lui. Il settimo gioco rappresenta dunque il bivio di questo primo parziale: lo spagnolo rimonta da uno svantaggio di 0-40, salva altre tre palle break e si aggiudica ai vantaggi un game delicatissimo, salendo 4-3. Grandissima forza mentale e nervosa del numero 1 del tabellone, più lucido nei momenti chiave: lo testimonia la seconda palla break, su due, convertita nel match nel decimo gioco, che gli vale il primo parziale col punteggio di 6-4. Significativo il 12% (1 su 8) di break point convertiti dal nipponico per spiegare al meglio l’andamento di questo primo set.
Scambio di break all’inizio del secondo parziale; il primo vero allungo lo piazza l’ex numero 1 del mondo che, nel quarto gioco, comincia a essere devastante col diritto, comanda gli scambi e strappa a 30 il servizio al venticinquenne di Shimane, grazie ad una volée di diritto a campo aperto. Nishikori non si dà per vinto e reagisce: contro-break nel settimo game e parità raggiunta nel gioco successivo, sul 4-4, dopo aver salvato addirittura quattro nuove palle break. Dopo un’ora e quarantacinque minuti di gioco, arriva il primo match point per l’attuale numero 5 del pianeta, ma l’avversario è bravo a salvarsi con un pregevole drop shot e a impattare sul 5-5. La fine della partita è solo rimandata di qualche minuto: nel dodicesimo gioco, complice qualche errore di troppo del giapponese, Nadal riesce a strappare il servizio sull’ennesimo gratuito di diritto dell’avversario, e a chiudere il match col punteggio finale di 6-4 7-5, in poco più di due ore.
La sensazione lampante è quella di un Rafael Nadal ritrovato: uno spagnolo torna a vincere in Catalogna a distanza di tre anni, quando fu proprio lui a trionfare. Sessantanovesimo titolo in carriera per il fuoriclasse maiorchino, secondo stagionale e consecutivo, dopo quello ottenuto nel Masters 1000 di Monte Carlo la settimana scorsa. Si tratta inoltre dell’acuto numero 49 sulla terra rossa: raggiunge l’argentino Guillermo Vilas in testa a questa speciale classifica, a testimonianza ancora una volta di quale sia la sua superficie prediletta. Lo spagnolo si avvicina ulteriormente in classifica a Stan Wawrinka, attualmente al quarto posto e distante 545 lunghezze, candidandosi ancora una volta ad essere la principale insidia di Nole Djokovic per i prossimi tornei europei. Kei Nishikori manca l’appuntamento col dodicesimo trionfo in assoluto e, soprattutto, col terzo di fila a Barcellona, dopo i successi del 2014 e del 2015: per il nipponico, stabile alla sesta posizione del ranking mondiale, è la settima finale persa in carriera.