Tennis

Sinner in finale al Masters 1000 di Miami: maturità e mentalità, qualità da campione

Jannik Sinner - Foto Ray Giubilo

Jannik Sinner ha eliminato Roberto Bautista Agut, in occasione delle semifinali del Masters 1000 di Miami 2021. L’altoatesino è riuscito a prevalere mediante il punteggio di 5-7, 6-4, 6-4, dimostrando un talento fuori dal comune e una forza mentale da campione. Sinner ha confermato il proprio ottimo stato di forma, dopo aver sconfitto Hugo Gaston, Karen Khachanov, Emil Ruusuvuori e Aleksandr Bublik, estromettendo dal torneo un tennista difficile da affrontare. Non è bastata l’intelligenza tattica di Bautista per frenare l’impeto incontenibile di Sinner, autentica macchina da vincenti straordinari e diligente in fase difensiva, marmoreo. Il giovanissimo tennista italiano non ha intenzione di fermarsi e lo ha palesato al mondo superando il fautore dell’eliminazione di Daniil Medvedev. Con questa meravigliosa e importante vittoria, Sinner ha quasi infranto il muro della top 20, piazzandosi momentaneamente in ventunesima posizione mondiale e scavalcando dunque atleti del calibro di Stan Wawrinka.

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La gestione dei momenti clou degli incontri è decisamente uno dei punti di forza di Sinner, fondamentale anche per sconfiggere Bautista Agut stesso. L’azzurro ha messo alle corde l’avversario nei frangenti fondamentali, ergendosi a game-changer da fondocampo e non disdegnando variazioni particolarmente rilevanti, utili a progredire il proprio tennis. La precocità del talentuoso italiano, appena classe 2001, non ingannerà gli appassionati di questo sport, in quanto la sua vérve da veterano parla chiaro: si sta osservando un prodigio, un campione vero. Sinner è stato abilissimo a risorgere dalle proprie ceneri in più occasioni, sia nel secondo che nel terzo parziale, fuoriuscendo artigli da predatore.

L’azzurrino ha fiutato un’occasione difficilmente ripetibile nel medesimo periodo storico e l’ha colta al volo, con la maturità di un pluricampione Slam. Sinner non ha chiaro il concetto di ‘gettare la spugna’ e, per indole, sembrerebbe non poterlo mai assimilare. Così come da infortunato resse da eroe contro Karen Khachanov e Denis Shapovalov, ha superato il più insidioso degli avversari a Miami, in condizioni tutt’altro che agevoli da fronteggiare. Sinner non è solo talento, solo mentalità, solo maturità. Jannik è una commistione di tutti questi elementi, un calderone vincente che aprirà le strade del successo, in svariate e importanti occasioni. Sinner è il nuovo che avanza, certo, ma è la certezza del presente nostrano, un movimento sano, in crescita ed esponenzialmente ricco di campioni. L’azzurro dovrà vedersela con uno tra Andrey Rublev e Hubert Hurkacz, per una finale da sogno, il sogno degli italiani.

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