Giochi Olimpici invernali giovanili Lillehammer 2016

I 37 azzurri a Lillehammer e le speranze di medaglia

Patrick Braunhofer, Cedric Christille, Samuela Comola e Irene Lardschneider - Foto official FB profile Cedric Christille

Il contingente azzurro scelto dal Comitato olimpico nazionale italiano (Coni) per l’Olimpiade giovanile invernale di Lillehammer (trovate il programma delle gare a questo link) è composto da 37 nomi. Ci sono buone speranze di migliorare il bottino di 5 medaglie conquistate ad Innsbruck nel 2012, quando gli ori furono 2: ecco tutti i nostri ragazzi.

Partiamo col portabandiera di questa spedizione: Felix Schwarz. Il classe 1998 di Merano ha recentemente vinto la Coppa del mondo di slittino youth in coppia con Lukas Gufler, un anno più giovane. Il duo, che abbiamo intervistato prima di questo evento, è tra i favoriti al titolo sul ghiaccio norvegese, dove proprio a inizio stagione ha esordito con una vittoria. Sempre nello slittino l’Italia potrà contare su un altro vincitore della sfera di cristallo di categoria: Fabian Malleier, altoatesino di Lana (BZ) classe 1998, già argento al campionato europeo di categoria questo dicembre. A completare la spedizione Ivan Nagler, classe ’99, e Marion Oberhofer, la più giovane della spedizione nel budello, essendo nata nel dicembre del 2000!

Nello sci alpino, Lillehammer porta con sé il ricordo delle quattro medaglie conquistate nel lontano 1994 dalla compagine azzurra. I nostri alfieri a questa Olimpiade giovanile non erano ancora nati quando Deborah Compagnoni, Isolde Kostner e Alberto Tomba portavano l’Italia in alto, ma sicuramente Pietro Canzio, Sofia Pizzato, Carlotta Saracco e Matteo Tadde cercheranno di farsi ispirare dai campioni del passato per ottenere un bottino simile e alla loro portata. I due ragazzi specialmente si presentano con forti possibilità di medaglia in tutte e quattro le discipline (slalom speciale, slalom gigante, supergigante e combinata alpina). Canzio, classe ’98 di Trieste, si presenta come il migliore al mondo tra i coetanei in combinata e il terzo in slalom speciale (dove è anche andato a punti in Coppa Europa di recente!). Tadde, valdostano in forza all’Esercito, è il favorito assoluto nella gara di slalom gigante e tra i primi 15 sia in superG che in slalom. Le ragazze partono a ridosso delle prime, ma le favorite ai titoli saranno la slovena Meta Hrovat, la svizzera Melanie Meillard e la beniamina di casa Kristiane Bekkestad. La giovane Saracco, classe ’99, ha già debuttato nella rassegna continentale e sarà della battaglia per i primi posti sia in slalom che in gigante. La Pizzato, un anno più esperta, è settima favorita della vigilia in slalom gigante, mentre proverà la sorpresa in superG, dove i punti FIS non la aiutano, ma ha raccolto ottimi risultati, tra cui il secondo posto lo scorso anno ai campionati italiani junior.

Speranze di eguagliare i risultati storici dell’Olimpiade del 1994 decisamente più esigue per lo sci di fondo italiano, se non altro per un contingente molto più esiguo: solo due gli atleti convocati, nella fattispecie Chiara de Zolt Ponte e Luca del Fabbro. Entrambi figli d’arte di ex atleti di caratura nazionale, cercheranno di tenere alto l’onore del fondo azzurro lì dove la nazionale ha vissuto forse i fasti più grandi. La prima, ragazza di Padola classe 1998, ha recentemente vinto il titolo nazionale sprint ed è arrivata più volte vicina al podio in Coppa Europa junior, mentre il friulano del 1999 si è imposto nella 10 km in tecnica libera dei campionati italiani di categoria. Abbiamo intervistato la de Zolt Ponte in un’esclusiva da non perdere.

Nella combinata nordica, dove al fondo viene sommata la prova di salto, l’unica italiano in gara sarà Aaron Kostner, che seppur non imparentato con le Kostner di fama internazionale nei rispettivi sport invernali, cercherà di migliorare il quarto posto ottenuto nella 5 km gundersen del Festival olimpico della gioventù d’Europa (EYOF) l’anno passato in Liechtenstein. Per il classe 1999 è stata una stagione di importanti risultati, tra cui un settimo posto in Alpen Cup (il circuito cadetto) e soprattutto un secondo posto agli OPA games di Tarvisio, un vero e proprio antipasto in vista delle gare di Lillehammer.

E dalla combinata passiamo al salto con gli sci, dove l’Italia schiera due atleti: Alessio Longo, trentino di Cavalese classe 1998, e Lara Malsiner, giovanissima altoatesina nata con il nuovo millennio e che ha già saputo imporsi in Alpen Cup quest’anno, anche lei si è concessa ai nostri microfoni. Sulla quindicenne ci saranno gli occhi di molti addetti ai lavori e non solo, soprattutto perché messa contro ragazze con molta più esperienza. Rimanendo negli sport della neve, solo una ragazza rappresenterà l’Italia sulla “tavola”: Caterina Carpano nello snowboard parallelo ha già difeso i colori dell’Italia lo scorso anno a Malbun, Liechtenstein, dove giunse 13esima.

Quattro i convocati per formare la squadra azzurra di biathlon: Patrick Braunhofer, Cedric Christille, Samuela Comola e Irene Lardschneider. Braunhofer, classe 1998, si presenta alla competizione olimpica forte della vittoria in Coppa Italia Fiocchi pochi giorni fa nell’individuale di Bionaz, secondo sigillo stagionale dopo quello nella sprint di Brusson, entrambi nella categoria under 21, in cui è preceduto in classica generale solo da atleti classe ’97. Un anno più giovane invece Christille, che nella categoria under 17 si è imposto in cinque gare consecutive prima di chiudere secondo nell’individuale di sabato. Prima e seconda rispettivamente nella generale di Coppa Italia, Lardschneider e Comola si presentano sicure della propria costanza di rendimento. L’altoatesina specialmente non fa peggio di un secondo posto da cinque gare a questa parte. Chiudiamo gli sport della neve con il freestyle dove l’Italia presenta Tobias Knollseisen e Sophia Insam. La seconda, specialmente, venendo da una famiglia in cui il fratello prima di lei faceva trick sulla neve, è dall’età di 8 anni che si cimenta nella specialità e ha già chiuso quattro volte tra le prime dieci in coppa Europa.

Negli sport del ghiaccio invece, grande attesa per Chiara Cristelli, che compirà i 18 anni proprio durante la spedizione a Lillehammer. Arrivando da un quinto posto in Coppa del mondo junior sui 1500 metri di pattinaggio di velocità, rappresenta una outsider pericolosa per le medaglie. Non sono favoriti dai pronostici gli altri quattro pattinatori azzurri: Francesco Betti, Noemi Bonazza e Jeffrey Rosanelli. Nello short track invece la sola Gloria Ioriatti sarà in gara per la nazionale azzurra, ma la qualità della pattinatrice è data dal fatto che poche settimane fa ha battuto il record nazionale di categoria di Arianna Fontana sui 1500 metri.

Per quanto riguarda il pattinaggio di figura, dove ben sei atleti sono stati chiamati a rappresentare l’Italia, gli obiettivi sono di certo lontano dalle chance di medaglia. Adrien Bannister, classe 1999 di Sesto San Giovanni, e Lucrezia Gennaro, quattordicenne di Auronzo di Cadore e bi-campionessa italiana juniores, cercheranno di chiudere la gara tra i primi 10. Per entrambi sarà un compito arduo, especie per la ragazza veneta che affronterà ragazze dalla carriera professionistica già avviata ad alti livelli. Saranno invece Irma Caldara ed Edoardo Caputo a scendere sul ghiaccio per i colori azzurri nella gara di coppia, mentre Francesca Righi e Pietro Papetti gareggeranno nella danza.

Sempre sul ghiaccio, sorprende a prima vista la convocazione di una sola ragazza nell’hockey, ma Anita Muraro è stata chiamata a rappresentare l’Italia nel “Global Skills Challenge”, una delle gare innovative di questa Olimpiade e dove verranno testate delle capacità individuali tra le quali velocità di tiro e precisione nel passaggio. La ragazza di Asiago in forze alle giovanili del Bolzano si è qualificata come sesta ma molto vicina sia al podio che alla vincitrice.

Nel curling, che a Lillehammer verrà disputato nella formula della gara mista, Stefania Constantini, Luca Rizzolli, Martina Ghezze ed Alberto Zisa cercheranno di migliorare l’argento ottenuto dai loro predecessori quattro anni fa ad Innsbruck. Non resta che augurare il meglio ai ragazzi azzurri, ma soprattutto che questa possa essere un’esperienza indimenticabile e formativa sia nello sport che fuori, come ci ha spiegato Lucia Mazzotti nel suo editoriale-ricordo di Innsbruck 2012, dove fu madrina.

SportFace