Una vela, la brezza del mare. Silvia Sicouri è cresciuta a Milano, ma ha sentito presto il richiamo delle onde. “I miei genitori hanno vissuto girando per oceani, pur vivendo una carriera differente dalla mia. Mamma è stata la terza donna italiana a doppiare Capo Horn, papà (scomparso nel 2009, ndr) ha fatto alcune regate e conosceva i catamarani. A 12 anni ho cominciato ad avvicinarmi a questo sport ed era già tardi: di solito le prime regate si fanno a 9-10 anni. In realtà l’unico allenamento che faccio qui è in palestra, in generale la preparazione atletica. Poi in 40′ sono sul lago di Como e d’inverno vado a Cagliari. L’estate giro per le varie regate” dichiara dalal colonne de Il Giorno.
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Da Milano a Rio dei Janeiro, l’Olimpiade è ormai alle porte. “In coppia con Vittorio Bissaro ci stiamo preparando per le Olimpiadi di Rio, dopo essere stati rivali per alcuni anni ai tempi dell’università. Siamo due ingegneri. Da quattro anni lavoriamo per strappare una medaglia in Brasile. Abbiamo strappato di recente un bronzo mondiale che vale come una piccola conferma di quanto abbiamo fatto, ma non significa nulla. è solo un momento di verifica per capire come stiamo andando e per fortuna la risposta è stata buona”. Una medaglia per l’Italia e, magari, anche per far conoscere meglio uno sport affascinante come la vela. “Purtroppo il nostro è tra gli sport meno seguiti anche perché è meno immediato a livello di regole. Il comitato mondiale sta provando a rendere alcuni aspetti più semplici, anche a livello televisivo, però abbiamo poca diffusione. Speriamo possa cambiare qualcosa”.