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Rio2016, Niccolò Campriani: “Ritiro? Non so ma ogni gara è un trauma”

Niccolò Campriani - Rio 2016 - Foto Ferraro/Gmt

DALL’INVIATO A RIO DE JANEIRO

Ogni gara all’Olimpiade è una sensazione forte: non ho mai avuto un incidente, ma credo sia una cosa simile, veramente traumatico. Se mi ritiro dopo Rio? Non lo so. Ho ancora una gara e sono concentrato qui, lo devo a me stesso, devo provarci fino in fondo: non so se sarà l’ultima, di sicuro non mi vedo con una carriera di sei, sette Olimpiadi”. Queste le parole di Niccolò Campriani dopo il settimo posto nella finale della carabina 50 metri di tiro a segno ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro.

Sono sedici anni che faccio questo sport – ha spiegato il tiratore toscano – ci sono stati tanti periodi difficili e tante gioie, ma ogni gara è una sofferenza. La prima notte dopo l’aria compressa non ho dormito e qualsiasi cosa, dal sapore della barretta mangiata ad ogni momento della gara, mi scatenava sensazioni forti e il battito ripartiva. C’è un’adrenalina dietro, dei flashback che tornano con violenza: ora devo un po’ scaricarmi“.

Il tempo è poco, perché tra soli due giorni, domenica 14 agosto, Campriani affronterà l’ultima gara all’Olimpiade di Rio de Janeiro, la carabina 3 posizioni che gli regalò l’oro ai Giochi di Londra 2012. “Mi ha fatto bene questa finale a terra per scaricare un po’ la tensione  – ha sottolineato il tiratore al termine della gara odierna – adesso vorrei fare una buona 3 posizioni: so di non essere forte come a Londra, ma ho tanta più esperienza. Qualcosa di buono si può fare. E soprattutto vorrei sorridere di più in gara: se riuscissi a farlo sono sicuro che anche il risultato andrà alla grande”.

Sportface/Italpress

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