Formula 1

F1, Minardi: “Potevamo essere una scuderia satellite della Ferrari se Montezemolo mi avesse dato retta”

Pierre Gasly - Foto Renzopaso - CC-BY-SA-2.0

“Se venti anni fa l’amico Montezemolo mi avesse dato retta, facendo della mia squadra un team satellite della Ferrari, questa vittoria sarebbe stata ancora più italiana”. Queste le dichiarazioni di Giancarlo Minardi dopo la vittoria di Pierre Gasly. Io ho ceduto il controllo del team ormai quindici anni fa. Oggi nel team ci sono tanti stranieri. Ma ci sono ancora meccanici della mia epoca. Sono molto felice per loro, ne conosco la passione e la dedizione – ha proseguito al Resto del Carlino e a La Gazzetta dello Sport – In ogni caso è la vittoria dell’Italia. l’inno di Mameli a fine gara con tanti ingegneri italiani nonostante la proprietà austriaca è stato emozionante. Io faccio solo parte del passato. La bravura è stata negli ultimi anni: una crescita esponenziale, sia di uomini che di mezzi e di tecnologia. Sono onorato di far parte della storia, e del fatto che il team sia a Faenza. Bello rivincere a Monza, dopo che Vettel ci fece esultare nel 2008″. Minardi ha spiegato che gli risulta comunque strano vedere i secondi piloti della Red Bull soffrire così tanto: “È molto strano che in Red Bull solo Verstappen sappia guidare la vettura. Chiunque al suo fianco è penalizzato. Qualcosa non quadra. non faccio colpe ad Albon perché nella prima parte della scorsa stagione in Toro Rosso faceva bene e Gasly soffriva accanto a Max». L’ex proprietario del team di Faenza non ha mai nascosto di apprezzare le qualità di Albon: “Ha qualità e non si è abbattuto quando la Red Bull gli ha tolto il posto. Credo che a Faenza abbia trovato l’ambiente umano giusto. Mi raccontano che si sente molto italiano, ha casa a Milano, è stato bello vederlo sul podio mentre risuonavano le note di Mameli e della Marsigliese. Si era già capito che in questa stagione, Mercedes a parte, il livello è equilibratissimo. Credo che senza Lewis Hamilton in pista, vedremmo corse sempre molto emozionanti. C’è una generazione di giovani piloti che sta crescendo in fretta. Anche in F2 si vedono talenti interessanti. Ci divertiremo, in futuro», ha concluso il manager.

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