Formula 1

Carlos Sainz è della Ferrari: carriera, statistiche e biografia del figlio d’arte

Carlos Sainz - Foto Instagram

Immaginate di avviare la vostra carriera con un top team come la Red Bull e di vedere tanti piloti passarvi davanti. Immaginate, dunque, di arrivare ad un passo dalla possibile conquista di un sedile che possa permettervi di giocarvi, per la prima volta nella vostra carriera, una vittoria in Formula 1. Ma l’ultimo passo non arriva, davanti a voi c’è sempre qualcuno più bravo (a detta degli altri) che merita veramente quella chance. Nella F1 se esci dall’orbita delle grandi scuderie generalmente sei destinato ad avere un futuro incerto e senza grandi prospettive di gloria. Un futuro nel quale ti ritrovi a fare ciò che più ami senza però avere la possibilità di scrivere il tuo nome nella storia, sgomitando in mezzo alla griglia e cercando di sfruttare le opportunità (più uniche che rare) durante una gara toppata dai grandi team.

L’ANNUNCIO DI MATTIA BINOTTO

LE PRIME PAROLE DI CARLOS SAINZ

Toro Rosso, Renault in prestito e fine dell’avventura in Red Bull. Arrivederci e grazie. Prima Max Verstappen, poi Pierre Gasly: non c’è spazio per Carlos. Poi la McLaren, una stagione brillante e il sogno di ogni pilota: vestire la tuta rossa. Carlos Sainz è un nuovo pilota della Ferrari, chi lo avrebbe mai detto? Un annuncio lampo, a soli due giorni dall’ufficializzazione della separazione tra la scuderia di Maranello e il quattro volte iridato Sebastian Vettel. Una sostituzione davvero inedita per il Cavallino che nel 2021 con Sainz e Leclerc formerà la coppia più giovane nella storia della scuderia. Ma perché proprio Sainz? Perché è stato scelto lo spagnolo per prendere l’eredità di uno come Vettel che per anni ha fatto sognare i tifosi ferraristi?

FIGLIO D’ARTE – Iniziamo col dire che il nome ‘Carlos Sainz’ agli appassionati di motori non è del tutto nuovo, anzi. Leggenda della Dakar (nonché vincitore anche dell’edizione 2020) e due volte campione del mondo WRC (1990 e 1992) Carlos Sainz Senior è uno dei piloti più apprezzati, vincenti e conosciuti nella storia del rally. Il figlio condivide lo stesso nome del papà ed ha infatti esordito in F1 con l’appellativo di “junior”. Nato a Madrid il 1° settembre del 1994, a soli 16 anni entra a far parte del Red Bull Junior Team e inizia la trafila nelle serie minori ottenendo il titolo di ‘Rookie Cup’ nella Formula BMW e vincendo il rinomato Gran Premio di Macao. Nel bel mezzo delle esperienze in Formula Renault 2.0, nella Formula 3 britannica ed europea e nella Formula Renault 3.5 Series (campionato vinto nel 2014), Sainz a 18 anni testa sia la Toro Rosso che la Red Bull sul circuito di Silverstone per prepararsi al grande salto in F1.

LA CARRIERA IN F1 – All’età di 20 anni forma una delle coppie più giovani con Verstappen in Toro Rosso alla guida della STR10 nel Mondiale 2015. Carlos esordisce col botto andando a punti nelle prime due gare in Australia e Malesia per poi centrare nuovamente la top-10 in Spagna, Monaco, Singapore, Giappone e Stati Uniti (7° ad Austin, miglior risultato della sua stagione). Nel 2016, però, arriva la prima grande delusione. Carlos è veloce, costante ed affidabile ma non appena la Red Bull decide di retrocedere Kvyat a stagione in corso, è Verstappen a prendere il sedile della scuderia austriaca. Una prima mazzata che però demolisce le speranze dello spagnolo che continua a ben figurare e a suon di piazzamenti in top-10 (tra cui tre sesti posti) conquista il dodicesimo posto in campionato.

IL PRESTITO IN RENAULT – Dopo aver concluso positivamente l’annata 2016, avvicinandosi alla prima metà della classifica piloti, Sainz viene confermato dalla Toro Rosso anche per il campionato successivo. In realtà la situazione in casa Red Bull cambia notevolmente. La scuderia austriaca si accorge di aver allevato e valorizzato un potenziale fenomeno come Verstappen e dopo il debutto con vittoria in Spagna, anche nel 2017 Max continuerà a stupire, peraltro vincendo il Gran Premio della Malesia da appena ventenne. Anche Ricciardo è un punto fermo e per il progetto dei giovani talenti nelle scuderie satellite non c’è spazio. Ma la Toro Rosso continua ad andar forte con Sainz che, salvo problemi tecnici, centra sempre la top-10 sfiorando addirittura il podio col quarto posto a Singapore.

Diventato fin troppo “ingombrante” in Toro Rosso, Carlos chiede spiegazioni circa il proprio futuro e la Red Bull riesce a trovare un accordo per il passaggio in prestito (per le ultime 4 gare) alla Renault. Due piazzamenti a punti e due ritiri per poi trovare la conferma, ancora una volta in prestito, alla scuderia francese. È l’inizio della fine del suo matrimonio con la Red Bull, poiché in Renault Carlos trova la sua prima vera stagione complicata. Complice una monoposto non all’altezza dei risultati centrati in Toro Rosso nelle annate precedenti, Sainz non si trova a proprio agio e finisce il campionato alle spalle del compagno di squadra Nico Hulkenberg con ben 16 punti di distacco. Le prestazioni calano, la Red Bull conclude il rapporto e Sainz lascia abbandona il progetto Renault dopo nemmeno due anni dal suo approdo.

Carlos Sainz - Foto taka_suzuki - CC-BY-SA-2.0

LA RINASCITA IN MCLAREN – Trovatosi per la prima volta “a piedi”, Sainz si accasa nella storica scuderia di Woking. La McLaren, reduce da delle pessime annate appesantite dai commenti irrisori e nevrotici da parte del due volte iridato Fernando Alonso, cambia completamente registro. Niente più bandiere come Nando o Button e via la deludente scommessa Vandoorne, proiettatosi verso altri orizzonti come la Formula E. Un team nuovo di zecca, fresco, competitivo e… divertente. Sainz, a soli 25 anni e quasi giunto alla soglia dei 100 GP di F1, si ritrova in squadra il rookie Lando Norris. Tra i due si instaura un rapporto fantastico, divertente e di pura amicizia dove Carlos diventa il “papà adottivo” di Lando. Tra challenge sui social divenute virali, vlog e tanto altro, Carlos ritrova la felicità e in pista i risultati arrivano a raffica. Dopo un inizio ricco di problemi tecnici, la McLaren trova il giusto compromesso tra competitività e affidabilità e Sainz prende il comando del team.

Carlos Sainz, McLaren F1 - Foto Bruno Silverii

Dopo il settimo posto in Azerbaijan, Carlos va a punti anche in Spagna, Monaco, Francia, Austria e Gran Bretagna prima di un esaltante doppio quinto posto in Germania e Ungheria. In pista è spesso più veloce di Gasly, secondo pilota Red Bull scelto al posto dello spagnolo, tanto che Marko e Horner a stagione in corso decideranno di bocciare la loro scelta di inizio 2019 per ripiegare sul rookie Albon. È una rivincita silenziosa per Sainz che nel finale di stagione conquista anche il primo podio in carriera col terzo posto al Gran Premio del Brasile, risultato festeggiato soltanto qualche ora dopo la fine della gara a seguito della penalità comminata a Lewis Hamilton. E il risultato più importante di tutti è il sesto posto nella classifica piloti: il “primo degli altri”, addirittura davanti a Gasly e Albon dopo le sliding doors in Red Bull.

“Smoooooooooth operatooooor”, eletto il team radio più divertente del 2019

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ORA LA FERRARI – Quali sono gli orizzonti di Carlos con la Rossa? Difficile dirlo ora in una stagione dove Sainz avrebbe dovuto confermare gli ottimi risultati centrati nel 2019 con la McLaren. Quel che è certo è che la Ferrari sia andata a scegliere il miglior pilota disponibile tenendo conto dell’ultimo Mondiale. Scardinata la concorrenza dell’italiano Antonio Giovinazzi (ipotesi più suggestiva che reale) e di Daniel Ricciardo, Sainz è comunque consapevole che lo stesso Vettel ha lasciato la Rossa perché la scuderia ha deciso di fare all-in su Charles Leclerc. Ma d’altronde, dopo esser stato scaricato dalla Red Bull, probabilmente nemmeno lo stesso Sainz avrebbe mai sognato di avere un futuro in rosso. La pagina di storia è tutta da scrivere con la possibilità, un giorno, di diventare ancor più grande del suo leggendario papà. Carlos, ora tocca a te.

LA MIGLIOR IMPRESA DI CARLOS SAINZ? IL GRAN PREMIO DEL BRASILE

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LE STATISTICHE DI CARLOS SAINZ IN FORMULA 1

Esordio: 15 marzo 2015 (Toro Rosso)

Scuderie: 2015-2017 (Toro Rosso), 2017-2018 (Renault), 2019 (McLaren)

Gran Premi disputati: 102

Miglior piazzamento in gara: 3° (Gran Premio del Brasile 2019)

Podi: 1

Vittorie: 0

Pole position: 0

Punti ottenuti: 267

Miglior piazzamento in campionato: 6° (McLaren 2019)

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