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La promozione a pieni voti di Carlo Tavecchio e un grido d’allarme sulla situazione degli stadi in Italia, con annesso assist ala Roma. Questi i due messaggi lanciati dal presidente dell’Uefa Aleksander Ceferin nella sua visita in Italia. Un viaggio già fissato da tempo per salutare il presidente della Federcalcio e conoscere i membri del Consiglio federale, tra cui anche Andrea Abodi, sfidante di Tavecchio il prossimo 6 marzo nell’assemblea elettiva della Figc. Impossibile evitare il tema, vista la prossima scadenza elettorale e il grande sostegno garantito pochi mesi fa proprio da Tavecchio a Ceferin nella scalata all’Uefa: “Non voglio interferire in questioni italiane”, ha tenuto a precisare il numero uno dell’Unione europea delle federazioni calcistiche, salvo poi riempire di elogi l’amico Tavecchio. “Ho un’ottima opinione di Carlo – ha sottolineato Ceferin – È una persona onesta, appassionata di football e sta guidando bene la Federcalcio. E poi è un uomo indipendente: non si lascia influenzare dall’esterno, nessuno può dirgli che strada seguire. Che penso di Abodi? L’ho conosciuto oggi, ma non voglio dire nulla sulle elezioni, è una questione della Figc: noi rispetteremo le decisioni democratiche dei delegati chiamati al voto”.
La cooperazione tra Federcalcio e Uefa “è ottima e continuerà a esserlo”, ha assicurato Ceferin, lanciando però un monito all’Italia: “La mia unica preoccupazione riguarda le infrastrutture. Senza stadi non c’è sviluppo e non si riescono ad organizzare competizioni importanti”. Un allarme ben noto alle istituzioni calcistiche e sportive italiane, costrette a confrontarsi con i tempi e le difficoltà della burocrazia. L’annosa vicenda del nuovo stadio della Roma, che rischia di concludersi con un nulla di fatto dopo anni di discussioni, ne è l’esempio lampante: “Non ho un’idea completa della questione perché tutto ciò che so l’ho appreso attraverso i media – ha spiegato Ceferin – Non so, dunque, se il posto scelto sia giusto, ma so che se non si costruisce lo stadio sarà un disastro per la società giallorossa e per l’Italia. Se volete competere con paesi come Spagna, Germania e Inghilterra avete bisogno di impianti migliori. Mi auguro che questo problema venga risolto a breve anche con l’aiuto del governo: senza infrastrutture non si va avanti, e questo è un danno per l’Italia e di riflesso anche per Uefa e Fifa”.
Il messaggio è chiaro, anche Tavecchio ha preso nota. Anche se ora è impegnato nella volata elettorale, sicuro di partire in vantaggio tanto da rifiutare l’idea del confronto pubblico lanciata da Abodi: “Io il programma già l’ho presentato e sono stato il primo – ha sottolineato il numero uno uscente della Federcalcio – Sarò disponibile il 6 marzo, durante l’Assemblea elettiva: credo che quella sia l’unica sede opportuna per il confronto”.