Ciclismo

Tour de France 2021, a Merlier la prima volata ma fioccano ancora le cadute: così non va

Tour de France 2015 - Foto di Frans Berkelaar CC BY-SA 2.0

Anche la terza tappa del Tour de France 2021 conferma un trend piuttosto preoccupante, con un susseguirsi di cadute che provoca distacchi più o meno importanti in classifica generale ma soprattutto danni fisici per i corridori. Anche oggi tantissimi quelli finiti a terra, tra cui spiccano anche i favoriti per la vittoria finale. Alla fine è comunque il giorno della prima volata e a vincere in quel di Pontivy è Tim Merlier: il belga si conferma una certezza tra gli sprinter e bissa il successo ottenuto al Giro d’Italia. Prosegue anche il momento magico della Alpecin Fenix, che piazza la doppietta Merlier-Philipsen e difende brillantemente la maglia gialla con Mathieu Van der Poel.

L’ORDINE DI ARRIVO DELLA TERZA TAPPA

LA CLASSIFICA GENERALE AGGIORNATA

A fare notizia sono però le cadute nel finale di tappa, dopo che già intorno a metà frazione era finito a terra Geraint Thomas. Il primo grande colpo di scena intorno ai -8 km dal traguardo, con Primoz Roglic che cade rovinosamente e finisce con il perdere oltre un minuto insieme anche a Miguel Angel Lopez. Basterebbe questo, ma ai -3 altro disastro su una curva piuttosto pericolosa e forse poco segnalata: a terra diversi corridori e rimane coinvolto anche Tadej Pogacar. Il gruppo si spezza e la volata è piuttosto ristretta, ma in pieno sprint il contatto Sagan-Ewan porta entrambi a terra con il secondo che ha la peggio e rimane dolorante per diversi minuti sull’asfalto.

LA CADUTA DI ROGLIC (VIDEO)

LE CADUTE DI POGACAR ED EWAN (VIDEO)

In ottica classifica generale sorride un solo uomo, che risponde al nome di Richard Carapaz: l’ecuadoriano è di fatto il miglior big con il suo terzo posto, alle spalle di Van der Poel e di un Alaphilippe che potrebbe anche provare a fare classifica. Restano comunque tanti dubbi su queste innumerevoli cadute, un trend assolutamente da invertire per la sicurezza e l’incolumità dei corridori. In tal senso sarà importante capire quanto prima le cause e le possibili soluzioni, in un ciclismo moderno che si spinge a velocità sempre più estreme e con poche possibilità di sviluppare la sicurezza degli atleti a differenza di altri sport.

Ad ogni modo domani si riparte con la quarta tappa, che da Redon a Fougères dovrebbe essere teatro di un’altra chance da velocisti. 150 chilometri per rimettersi in sella, fare i conti con le contusioni e le ferite alla vigilia della cronometro di Laval che sarà il primo grande crocevia in ottica classifica generale.

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