Ciclismo

Mauro Vegni: “Potremmo anticipare il Giro d’Italia se saltano i Mondiali in Svizzera”

Trofeo Giro d'Italia - Foto profilo FB ufficiale

Il direttore del Giro d’Italia Mauro Vegni, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, fa il punto della situazione per quanto riguarda le date della corsa rosa, per il momento fissata a ottobre dopo il rinvio per l’emergenza coronavirus, ma con la possibilità di anticipare a fine settembre se non si dovesse disputare il Mondiale di ciclismo in Svizzera (in caso rinvio a novembre in Oman della rassegna iridata, entro giugno la decisione in merito): “Da più parti si vocifera che il Mondiale in Svizzera potrebbe saltare per problemi economici. A quel punto l’Uci lo recupererebbe a novembre, in Oman. Se dovesse accadere noi ci faremo trovare pronti”.

Sono dunque tante le soluzioni per l’Uci e Rcs, anche per quanto riguarda le classiche del nord e le altre corse italiane: “Ci sarebbe un buco in quella settimana di settembre. Magari si possono anticipare le classiche del Nord, così la Roubaix cadrebbe prima della crono di Milano. O ci spostiamo noi col Giro. Occorre elasticità. Proprio per le tante difficoltà di trasferire uomini e mezzi, stiamo ragionando su un treno di gare italiane, in modo che una squadra possa organizzarsi, sapendo che una volta entrata nel nostro Paese ha la possibilità di partecipare a tanti appuntamenti. Quindi, oltre a Strade Bianche e Sanremo già calendarizzate, ad agosto potremmo avere Milano-Torino, il Gran Piemonte e anche il Lombardia”.

L’emergenza coronavirus e i continui slittamenti non sembrano spaventare i big della corsa rosa: “Posso dire che il 90% dei big ci ha in via ufficiosa confermato la presenza. Al momento nessuno è in grado di fare annunci definitivi per le ragioni che sappiamo. Ma sia Nibali, sia Evenepoel, sia Sagan, sia Fuglsang, sia ovviamente Carapaz, hanno il Giro in testa ai loro programmi. Il 10% che manca è dovuto alla rinuncia di Bardet, da francese preferisce andare subito alla Grande Boucle”.

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