Ciclismo

Giro d’Italia 2022, episodio 4: sull’Etna arriva la fuga. A Kamna la tappa, a Lopez (Juan Pedro) la rosa

Trofeo Giro d'Italia (foto Twitter)

La quarta tappa del Giro d’Italia 2022 è la prima nel Bel Paese. Si arriva dal giorno di riposo che ha riportato i corridori in Italia e va in scena la prima vera salita dell’intera corsa: l’Etna. È la settima volta che la Corsa Rosa arriva sull’erta simbolo della Sicilia e la quarta al Rifugio Sapienza, a 55 anni di distanza dalla prima.

Sin dalla presentazione della tappa, c’è stato un sentore generalizzato: tappa da fuga, per svariati motivi, che pian piano andremo a snocciolare. Dopo il giorno di riposo infatti, il gruppo ha deciso di riprendere confidenza con l’Italia e ha lasciato andare all’attacco 14 uomini. Questi hanno toccato un vantaggio che è arrivato a circa 12′, prima di essere rosicchiato per non far si che diventasse una fuga bidone. 

La salita finale ha visto poi un duello che ha reso contenti entrambi i contendenti: a Lennard Kamna tappa e maglia di miglior scalatore e a Juan Pedro Lopez il simbolo del primato, la maglia rosa. Kamna è arrivato al Giro con ambizioni bellicose in termini di vittorie di tappa e pronti via, ci ha provato durante la prima frazione, senza riuscirci. Non si è lasciato abbattere e al rientro in Italia ha vinto a suo modo, andando in fuga e sgretolando ad uno ad uno i propri avversari.

L’arrivo sull’Etna ha sorriso però anche al Lopez meno conosciuto, che ha pregustato anche la doppietta tappa e maglia rosa, ma per via di un cambio sbagliato all’ultima curva si è dovuto accontentare della piazza d’onore, dopo una salita condotta per larghi tratti in testa. In compenso è diventato a 24 anni, 9 mesi e 9 giorni, la maglia rosa spagnola più giovane di sempre, togliendo il primato a niente poco di meno che sua maestà Alberto Contador. 

LE CLASSIFICHE AGGIORNATE

E dietro? Il gruppo, come detto in precedenza, ha lasciato fare. Nelle prime fasi però c’è stato il primo colpo di scena dell’intero Giro. Il Lopez più famoso, Miguel Angel, capitano dell’Astana, 3º nella generale del 2018 e soprattutto uno dei favoriti della corsa, è caduto, a tratti banalmente, in un crollo che ha coinvolto buona parte dei corridori (tra cui Simon Yates). All’inizio è sembrato potesse andare avanti senza problemi, come il britannico che ha lamentato solo un leggero fastidio al ginocchio destro, ma dopo poco è stato costretto al ritiro, per un problema all’anca che non è riuscito a risolvere in corsa.

Il capitano della squadra kazaka è diventato dunque il sempiterno Vincenzo Nibali. Lo Squalo però, sulla salita finale, ha perso le ruote dei migliori ed è arrivato a 2’15” dai favoriti per la generale. È andata peggio alla Jumbo-Visma. Lo squadrone olandese, ha visto Tobias Foss, co-capitano, arrivare insieme a Nibali, dopo che, proprio alle pendici iniziali dell’Etna, l’altro capitano, Tom Dumoulin, si è staccato, quasi inaspettatamente, ed è arrivato con 6’23” di distacco dal gruppo Carapaz (che in volata ha regolato i propri diretti rivali per la Rosa.

Sono dunque saltati i primi capitani e il migliore nella generale di essi, Simon Yates, è uscito malconcio da una tappa alla vigilia abbastanza tranquilla, essendo quella con la prima vera salita del Giro. È riuscito però a limitare i danni, non perdendo alcunché da Carapaz&co, seppur essendo arrivato penultimo nel gruppetto, davanti solo al connazionale Carthy. In casa Italia, le uniche buone notizie giungono da Giulio Ciccone, ottimo lungo le rampe vulcaniche e con una condizione sempre in crescendo.

I corridori adesso avranno una tappa relativamente facile, domani, da Catania a Messina, nella quale la lunga salita di Portella Mandrazzi posta a 100 km dal traguardo, non dovrebbe creare problemi ai velocisti che andranno a giocarsi il successo parziale. Gli uomini di classifica rifiateranno e a meno di cadute o infortuni la classifica non verrà stravolta.

Intanto per oggi celebriamo il cacciatore tedesco Lennard Kamna, un corridore tanto elegante quanto rapace che se si pone un obiettivo, difficilmente lo manca. 

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