Ciclismo

Ciclismo, Vincenzo Nibali padrone del Tour of Oman

Vincenzo Nibali - Foto Sanguinez CC BY-SA 4.0

La Green Mountain chiama e Vincenzo Nibali risponde. Sulla più dura salita del Tour of Oman (7.5 chilometri con pendenza media dell’11 per cento e un finale in crescendo al 13), che già l’aveva incoronato nel 2012, lo squalo morde per la prima volta in stagione, vincendo la quarta tappa, la più attesa, della corsa del Sultanato. Sua anche la maglia rossa di leader della corsa.

La frazione regina del Tour of Oman 2016 Vincenzo Nibali se l’era segnata sul calendario. Dopo l’antipasto di due giorni fa, quando aveva concluso secondo alle spalle di Edvald Boasson Hagen, le dure rampe della Green Mountain erano l’occasione migliore per testare le sue gambe e il duro lavoro svolto in inverno. E così, quando ai piedi della salita ha rotto gli indugi Eduardo Sepulveda (Fortuneo Vital Concept), lo squalo ha come sentito l’odore del sangue: in un amen ha ripreso e staccato l’argentino. Soltanto il gioiellino dell’Ag2r Romain Bardet ha tenuto botta all’irresistibile azione del vincitore del Tour de France 2014. Per Vincenzo Nibali, fisicamente molto più prestante del francese, è stato poi un gioco da ragazzi batterlo in volata. Terzo, a dodici secondi, è arrivato il suo compagno di squadra Jakub Fuglsang, che ha preceduto Tom Dumoulin (Giant-Alpecin) e il portoghese Rui Costa (Lampre-Merida). Soltanto decimo Edvald Boasson Hagen, che paga da Vincenzo Nibali poco più di un minuto ed è quindi costretto a cedergli la maglia rossa di leader.

Se quattro anni fa la splendida vittoria sulla temuta Green Mountain gli era valsa il secondo posto nella generale alle spalle dello slovacco Peter Velits, questa volta Vincenzo Nibali ha messo una seria ipoteca sulla settima edizione del Tour of Oman. (Il messinese ha ora sei secondi di vantaggio su Romain Bardet e non sono più previste tappe dure). La condizione cresce di settimana in settimana e a tre mesi dal primo appuntamento clou della sua stagione, quando andrà a caccia del secondo successo al Giro d’Italia, lo squalo dà segnali più che positivi. Il suo 2016 non poteva iniziare meglio.

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