[the_ad id=”10725″] Emergono nuovi dettagli nel “caso Pantani“, quando perse il Giro nel ’99 e venne fermato per doping a Madonna di Campiglio. La redazione di Premium Sport ha trasmesso in esclusiva assoluta l’audio di un’intercettazione telefonica di un detenuto vicino alla Camorra e ad ambienti legati alle scommesse clandestine. L’uomo intercettato è la stessa persona che, secondo Renato Vallanzasca, rivelò in prigione al criminale milanese quale sarebbe stato l’esito del Giro d’Italia del ’99, ovvero che il “Pirata”, che fino a quell’istante era stato dominatore incontrastato, non avrebbe terminato la corsa. A seguito delle dichiarazioni di Vallanzasca, e grazie al duro lavoro della Procura di Forlì e di quella di Napoli, l’uomo è stato interrogato e appena dopo ha chiamato ad un parente. Una telefonata che la Procura ha intercettato e che Premium Sport ha diffuso oggi per la prima volta. Questo il contenuto dell’intercettazione.
Uomo: “Mi hanno interrogato sulla morte di Pantani”. Parente: “Noooo!!! Va buo’, e che c’entri tu?”. U: “E che c’azzecca. Allora, Vallanzasca ha fatto delle dichiarazioni”. P: “Noooo”. U: “All’epoca dei fatti, nel ’99, loro (i Carabinieri, ndr) sono andati a prendere la lista di tutti i napoletani che erano…”. P: “In galera”. U: “Insieme a Vallanzasca. E mi hanno trovato pure a me. Io gli davo a mangia’.Nel senso che, non e’ che gli davo da mangiare: io gli preparavo da mangiare tutti i giorni perche’ e’ una persona che merita. E’ da tanti anni in galera, mangiavamo assieme, facevamo societa’ insieme”. P: “E che c’entrava Vallanzasca con sto Pantani?”. U: “Vallanzasca poche sere fa ha fatto delle dichiarazioni”.”Una dichiarazione…”. U: “Dicendo che un camorrista di grosso calibro gli avrebbe detto: ‘Guarda che il Giro d’Italia non lo vince Pantani, non arriva alla fine. Perche’ sbanca tutte ‘e cose perche’ si sono giocati tutti quanti a isso. E quindi praticamente la Camorra ha fatto perdere il Giro a Pantani.Cambiando le provette e facendolo risultare dopato. Questa cosa ci tiene a saperla anche la mamma”. P: “Ma e’ vera questa cosa?”. U: “Si’, si’, si’… si’, si'”.
“Finalmente qualcuno e’ riuscito a fare un buon lavoro, dopo tanti anni che cerco e leggo da tutte le parti – ha rivelato sempre a Premium Sport Tonina Pantani, la mamma del campione romagnolo trovato deceduto in un residence di Rimini il 14 febbraio 2014 – Devo ringraziare i ragazzi di Forlì, che ci hanno messo un grande impegno. Non mi ridanno Marco, logicamente, ma pensi gli ridiano la dignita’, anche se per me non l’ha mai persa. Le parole di questa intercettazione fanno male, e’ una conferma di quello che ha sempre detto Marco, cioe’ che l’avevano fregato. Io mio figlio lo conoscevo molto bene: Marco, se non era a posto quella mattina, faceva come tutti gli altri. Si sarebbe preso quei 15 giorni a casa e poi sarebbe rientrato, calmo. Pero’ non l’ha mai accettato, non l’ha mai accettato perche’ non era vero. Finalmente la gente ora potra’ dirlo, anche se tanta gente sapeva che l’avevano fregato. Io sono molto serena oggi: finalmente sono riuscita e sono riusciti a trovare queste cose”.