Serie A

Sassuolo-Napoli, Gattuso in conferenza: “Non dobbiamo pensare alla paura”

Rino Gattuso
Rino Gattuso - Foto Antonio Fraioli

Gennaro Gattuso ha parlato nella conferenza stampa alla vigilia di Sassuolo-Napoli, diciassettesima giornata del campionato di Serie A 2019/2020. Una partita delicata partenopei, soprattutto a livello psicologico, dato che potrebbe subentrare il fattore paura: “E’ un campo difficile, ma la storia di può cambiare. Non dobbiamo pensare alla paura, dobbiamo invece pensare di essere più liberi. La classifica al momento non si deve guardare: dobbiamo guardare la quantità e la quantità di ciò che si fa durante la settimana”. Di seguito le altre dichiarazioni rilasciate dal tecnico dei partenopei:

SULLA SETTIMANA PASSATA“La squadra sta dando grandissima disponibilità: stiamo lavorando molto forte. Stiamo andando alla ricerca di qualcosa di diverso e stiamo cercando la nostra filosofia, anche con un modulo diverso. Ringrazio la squadra per ciò che ha fatto in questi giorni, anche perché non è facile, soprattutto quando sei abituato a stare nelle prime posizioni”.

SUL MERCATO“Mercato? La priorità è il campo e fare stare sul pezzo i ragazzi. Quando finirà domani l’annata ci saranno sei giorni di riposo: parleremo col presidente di tutto ciò che poi bisognerà fare. I giocatori forti comunque ci sono e spero che molti firmeranno per il rinnovo”.

SULLA SQUADRA DA ATTENDERSI“Nessuna novità: 4-3-3 e palleggio dal basso cercando di trovare i giocatori in attacco. Dobbiamo soffrire meno. Anche col Parma a livello tecnico è stata una buona prestazione, ma non a livello di tenuta del campo. Vi dovete aspettare una squadra consapevole di come muoversi e di come prendere gli avversari”.

SU MILIK“Se sono pazzo di Milik? Io son pazzo di tutti i miei giocatori. Questi ragazzi, tra cui Insigne e Mertens, sono da tempo bersagliati e bisogna dar loro affetto. La squadra non ha bisogno dei fischi: spero che i tifosi capiscano, soprattutto perché la palla scotta. Arek è un giocatore completo e che ha avuto tanta sfortuna, ma ha grandissima qualità, così come tutti gli altri giocatori offensivi”.

SUL RUOLO DI PSICOLOGO“Se mi aspettavo di fare lo psicologo? Anche senza la presenza di problemi: io devo lavorare sulla testa dei giocatori. C’è stato questo problema e non si può nascondere ma il tempo, e i risultati, aiuteranno a riguardo. Non regalo nulla a nessuno: non vedo una squadra che fa le cose a uno all’ora o che è svogliata. I miei giocatori sanno come lavorare, speriamo in qualche prestazione importante e poi, guardandoci in faccia, risolvere il problema”.

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