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Napoli-Lecce, Gattuso: “C’è troppa passività. Ci metto anche del mio”

Gennaro Gattuso, Napoli 2019-2020 - Foto Antonio Fraioli

“Oggi eravamo sempre in tre contro Lapadula e lui la metteva giù e faceva salire il Lecce. In questo momento, anche se non fai gol, deve finire 0-0 invece non riusciamo ad avere cattiveria, c’è troppa passività“. Queste le parole di Gennaro Gattuso al termine di Napoli-Lecce 2-3, gara valevole per la ventitreesima giornata del campionato di Serie A 2019/2020. Ci metto anche del mio – afferma il tecnico partenopeo ai microfoni di Sky Sport -. Quando vuoi provare a vincere provi a fare qualcosa di diverso, metti qualcuno di più offensivo. In questo momento non andiamo con veemenza e organizzazione. Aspettiamo. Anche se aspettiamo ora non riusciamo a fare il solletico agli avversari e la difficoltà più grande è questa”.

Il mister azzurro guarda subito al domani, provando a mettersi alle spalle la sconfitta odierna: “Ci rivedremo tutta la partita insieme. Bisogna lavorare sulla compattezza, su annunsare il pericolo. Nei primi 30 minuti abbiamo avuto 5-6 palle gol, poi alla prima pressione che non viene bene si perdono le sicurezze. In questo momento perdiamo subito le sicurezze, la squadra va in paura. Vedremo cosa stiamo combinando”.

Napoli fragile? Posso capire se prendiamo gol a campo aperto, se spingiamo con entrambi i terzini, se siamo messi male. Invece siamo là e non c’è cattiveria, non c’è una grande pressione – afferma Gattuso -. Puoi anche aspettare, ma quando vanno sul fondo bisogna andare lì con grande veemenza, lavorando di reparto”.

SUL PUBBLICO“Oggi 40 mila al San Paolo? La cosa che dispiace di più è questa. Si era riacceso l’entusiasmo, ora abbiamo dato un’altra mazzata ai tifosi e a noi stessi. Bisogna giocare per 90 minuti, non solo per 30. Bisogna lavorare sulle due fasi, invece su una delle due facciamo fatica”.

SUL RIGORE NEGATO A MILIK“Non è corretto parlarne. Non voglio offendere nessuno, è meglio che ne parli il direttore. Se c’è il VAR bisogna andare al VAR, non capisco perché a volte non si va. Si può andare, perdere un minuto in più”.

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