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Milan, Pioli: “Obiettivo vincere un trofeo. Mercato? Aspettiamo i rientri dagli infortuni”

Stefano Pioli
Stefano Pioli, Milan - Foto LiveMedia/Fabrizio Carabelli

Crediamo allo Scudetto. La competizione è serrata, e il Napoli se tiene questo ritmo supererà i 100 punti: a quel punto gli andranno fatti i complimenti. Ma anche il Milan ha la qualità per vincere tutte le partite. Siamo in corsa su quattro fronti, l’obiettivo è vincere un trofeo. Siamo più forti dell’anno scorso, perché è aumentata la qualità dei singoli, e di conseguenza quella collettiva”. Così Stefano Pioli in un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport. Ancora due settimane e ripartirà il campionato, che vuol dire anche mercato invernale; sul tema entrate, il tecnico del Milan chiosa: I nostri acquisti saranno i giocatori che oggi sono infortunati e che recupereremo. Credo molto nella qualità del nostro gruppo, al completo abbiamo le potenzialità per vincere ogni partita”.

Sempre in tema mercato, un punto molto delicato è quello legato al futuro di Rafael Leao, con un rinnovo che fatica ad arrivare, data anche, e soprattutto, la delicata situazione dell’asso portoghese: “Gli consiglio di restare assolutamente. Abbiamo fatto tanto insieme, ma nessuno di noi ha toccato il massimo del proprio potenziale. Rafa ha avuto uno sviluppo incredibile, una crescita esponenziale e continua ma ci sono aspetti in cui può lavorare con ancora più qualità e intensità. Farlo con noi, in un contesto che ormai conosce benissimo, potrà agevolarlo. E poi lo vedo veramente felice”.

Chiudendo il discorso mercato, Stefano Pioli e il Milan attendono ancora risposte da De Ketelaere: “Quando alleni ragazzi così giovani l’importante è la base. Faccio un passo indietro: non c’erano dubbi sul fatto che Tonali o Leao avessero le potenzialità per diventare grandissimi giocatori. La cosa più difficile è prevedere quando scatterà quel qualcosa nella loro testa che li porta ad alzare il livello. Nessuno ha dubbi sulle qualità di Charles, ma si danno giudizi troppo affrettati. Tonali ci ha messo un anno a metabolizzare l’impatto, nonostante sia italiano e vicino a casa. De Ketelaere è qui da quattro mesi, arriva da un campionato diverso, non ha mai vissuto simili attenzioni in vita sua. L’apparenza inganna: è forte, ma non immune dalle pressioni.

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