Serie A

Milan, Gattuso riceve il tapiro d’oro: “Voglio restare a lungo, serve tranquillità”

Gennaro Gattuso in panchina
Gennaro Gattuso - Foto Antonio Fraioli

Un altro tapiro d’oro varca la soglia dei cancelli di Milanello. Dopo l’incredibile pareggio contro il Benevento, il neo allenatore del Milan Gennaro Gattuso è stato subito intercettato dall’inviato di Striscia la Notiza Valerio Staffelli per ricevere in consegna il celebre “premio”. Gattuso si va ad aggiungere in rapida successione ai precedenti due tapiri consegnati a Vincenzo Montella prima dell’esonero.

LE DICHIARAZIONI – Nonostante l’amaro debutto in panchina, “Ringhio” sembra non avere alcuna intenzione di mollare il tanto desiderato posto in panchina: “Ci ho messo un po’ di tempo per arrivare e sono orgoglioso di rappresentare questa società. Spero di rimanerci più a lungo possibile. Solo con la lotta non si va da nessuna parte, bisogna giocare da squadra e vincere le partita“.

Intervistato poco prima ai microfoni di Milan Tv, Gattuso ha analizzato più nel dettaglio il momento che vive la sua squadra: “C’è tanta amarezza, con la consapevolezza che non abbiamo fatto una grandissima partita. Una coltellata avrebbe fatto meno male, l’ho già detto, ma ora serve tranquillità perché si gioca tra tre giorni. Bisogna guardare avanti. A volte la consapevolezza di stare bene fisicamente fa fare cose impensabili, non è un caso che per ieri per un’ora abbiamo tenuto ritmi importanti. Poi siamo calati negli ultimi venti minuti e questo è un aspetto che dobbiamo da migliorare, perché abbiamo buttato via troppi palloni“.

Per uscire dal momento difficile Gattuso chiama a raccolta i propri tifosi: “Sono contento che Kalinic e Bonaventura abbiamo segnato, anche Kessié ha fatto bene. Abbiamo bisogno di tutti adesso, non solo di chi va in campo. Sono arrivati giocatori importanti e tutti ci aspettavamo migliori risultati. Ma abbiamo bisogno dei tifosi, spero che capiscano il momento e ci diano una mano. Non sono frasi fatte, lo credo veramente, spero ci sia pazienza in un’atmosfera di cui San Siro è capace, abbiamo bisogno del loro calore“.

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