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Il Milan vince la sfida della paura, per il Benevento notte senza fine

Hakan Calhanoglu
Hakan Calhanoglu - Foto Antonio Fraioli

Una è passata dalla lotta scudetto, con la classifica guidata per più di un girone, a rischiare concretamente di restare fuori dalla prossima Champions. L’altra, dopo un buon girone d’andata, si è sciolta come neve al sole al ritorno e finisse oggi il campionato sarebbe retrocessa nella più completa disperazione. Milan e Benevento, le più belle note lieti fino a tre quarti del cammino, attanagliate dalla paura di aver sprecato tutto nel finale. Per entrambe, come è chiaro che sia, non riuscire ad arrivare indenni al traguardo sarebbe un disastro di proporzioni enormi: un altro anno in Europa League, il ritorno in B. Meglio non pensarci. Ma a ogni modo, questo scontro diretto era fondamentale per provare a ridare uno slancio al finale di stagione nel tentativo di raddrizzare il timone.

A riuscirci, così pare, è proprio la squadra di Pioli, che pur soffrendo un po’, domina in lungo e in largo sul piano del gioco e porta a casa una vittoria meritata e che per una notte riporta la squadra dal quinto al secondo posto. In attesa però che giochino le altre rivali. Rivali dei sanniti che, invece, respirano: hanno partite difficili, ma sanno già che anche in caso di ko sarebbero salve per un’altra giornata. Il 2-0 subito dai ragazzi di Inzaghi mette in luce come questa squadra non sia totalmente creata a immagine e somiglianza del proprio allenatore, o meglio, a immagine e somiglianza del SuperPippo giocatore. Non ci sono giocate offensive rapaci, non c’è personalità: ci si limita al compitino e nella trequarti avversaria mancano idee e zampate. Quelle che erano mancate, ma tutto sommato anche miste a un po’ di sfortuna, anche al Diavolo, che però per stasera sorride e va a letto tranquillo. E fra una settimana, le partite della verità per entrambe: Juventus-Milan e Benevento-Cagliari, due scontri diretti all’ultimo sangue.

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