Serie A

Il Milan è più forte delle assenze, la Roma non è ancora una squadra matura

Theo Hernandez e Jordan Veretout - Foto Antonio Fraioli

Il Milan è più forte anche delle assenze. Il 2022 dei rossoneri parte come meglio non potrebbe e la squadra di Pioli piazza un 3-1 contro la Roma che sa di prova di forza. Il Covid nella testa, la difesa da rifare tra infortunati e contagiati, la paura di proseguire nel momento negativo di dicembre vengono spazzati via da una bellissima partita di cuore e abnegazione, ma anche di qualità offensiva nonostante qualche defezione. E’ la somma della prestazione dei singoli a fare il tutto di questa vittoria. Kalulu e Gabbia non fanno rimpiangere Tomori e Romagnoli, Brahim Diaz sembra finalmente quello di settembre. E poi, Giroud torna titolare ed è subito decisivo: il rigore lo trasforma, poi prende un palo dal quale scaturisce il 2-0. E tra sponde e falli subiti, è l’attaccante che mancava l’anno scorso. E che dire di Leao? Velocità e, per una volta, anche il fiuto del gol a tu per tu col portiere. Ne viene fuori che l’unica notizia negativa riguarda l’ennesimo rigore sbagliato da Ibrahimovic: sta diventando una sorta di maledizione, ma per fortuna questo non contava nulla.

Se si guarda in casa Roma, non si vede ancora una squadra, o almeno non la si vede matura. La vittoria di Bergamo aveva illuso, poi il mezzo passo falso con la Sampdoria e questa partita senza né capo né coda, con un bruttissimo approccio, una buona reazione che però si conclude come tante volte quest’anno in un nulla di fatto: il rosso a un ingenuo Karsdorp rovina sia questa partita che la prossima contro la Juventus, dove mancherà anche Mancini. Mourinho deve lavorare ancora sodo o la stagione può scivolare dalle mani: nel post partita solito sfogo contro gli arbitri, certo oggi non impeccabili e con episodi che ancora una volta vanno contro i giallorossi, ma non ci si può trincerare dietro i – presunti – errori dal dischetto quanto su un gioco e un’identità che non esiste per i capitolini.

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