Serie A

Fiorentina, Duncan: “Con Italiano oltre i nostri limiti. Il razzismo è ovunque”

Joseph Alfred Duncan
Joseph Alfred Duncan - Foto Antonio Fraioli

Il centrocampista della Fiorentina, Alfred Duncan, ha rilasciato un’intervista ai canali ufficiali della squadra. Ha toccato diversi temi, anche molto importanti. Di seguito, le sue parole: “Il rapporto con il mister è buono, penso che sia così per tutti i ragazzi. Sappiamo quanto sia tosto il mister e quanto ci tenga a quello che facciamo in campo e fuori. È uno che cerca sempre di dare una mano, di aiutarci anche fuori dal campo. Ci incoraggia ad andare oltre i nostri limiti e questa è una cosa importante: sta cercando di migliorare ogni giocatore. C’è un rapporto particolare con i tifosi, siamo felici di quello che fanno. Venivano a parlare con noi quando le cose non andavano bene e come è giusto che sia continuano a farlo adesso che vanno meglio. Vogliono avvicinarsi alla squadra, la nostra è una famiglia e combattiamo al fianco gli uni degli altri. Andiamo in campo anche per il presidente Rocco Commisso. Si vede quanto ci tiene e nei suoi primi anni a Firenze ha sofferto per i risultati. Ora quando ci chiama lo sentiamo vicino e felice e questo ci fa rendere ancora di più in campo, ci invoglia a dare qualcosa oltre al massimo”.

Ha poi toccato il tema del razzismo: “Un fenomeno radicato in tutto il mondo. Alcuni tifosi non fanno certe sceneggiate razziste per cattiveria, ma per dare fastidio ai giocatori avversari. E lo fanno anche alcuni giocatori nei confronti di altri colleghi. Alla fine non abbiamo niente di diverso. In quel momento in campo l’unica cosa che può dirmi per darmi fastidio è quella. Poi ci sono gli ignoranti, senza educazione. Ma non per colpa loro. E questa cosa io continuo a ribadirla: allo stadio trovi il padre che dice certe cose e fa certi gesti davanti al bambino, che, a sua volta, impara e cresce facendo ciò che fa il padre. È inevitabile. Il bambino cresce imitando il genitore . Quello che insegni ai bambini sono i valori che si porteranno dietro tutta la vita. I bambini devono ragionare con la loro testa, facendo la cosa giusta e io cerco sempre di insegnarlo. Bisogna capire il come e il perché. Tanti genitori dicono ai bambini ‘quello è nero’ o ‘quello è giallo’, subito marcando una differenza col bianco. Il bianco non va sporcato, il nero lo puoi sporcare. L’educazione per me è alla base di tutto questo. Quindi che uno lo faccia apposta, o che lo faccia per dare fastidio, per me il razzismo non finirà mai. Ci sono tante misure per diminuire il razzismo, ma non vengono implementate. Vuol dire che le autorità non hanno la voglia di combatterlo e andremo sempre avanti così. Quando uno vuole evitare una cosa fa di tutto per evitarla. Se una tifoseria insulta un giocatore di colore in campo, viene multata la società, ma i tifosi non pagano le multe. Se il campo venisse squalificato per esempio per 5 partite, sono sicuro che verrebbero trovate delle soluzioni. Se si facesse così per tutto il campionato, il razzismo secondo me diminuirebbe”.

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