Serie A

DIRETTA – Roma, la conferenza stampa d’addio di Luciano Spalletti (LIVE)

Luciano Spalletti - Roma 2016/2017 - Foto Antonio Fraioli

In mattinata è arrivata l’ufficialità: Luciano Spalletti non è più l’allenatore della Roma. Dopo il tentativo in extremis del Ds Monchi di convincere il tecnico toscano a restare, è stato formalizzato l’addio dell’allenatore che ha consentito ai giallorossi di tornare al secondo posto in classifica e di ottenere la qualificazione diretta in Champions League.

Alle 13:00 Spalletti sarà a Trigoria per la conferenza stampa di addio. Molte le questioni in ballo: il futuro, Francesco Totti ma anche un commento su questa seconda esperienza alla guida del club giallorosso. Sportface.it seguirà in diretta la conferenza stampa.

AGGIORNA LA DIRETTA


14:12 – Finisce così la conferenza stampa di Luciano Spalletti

14:09 – “Pallotta vuole fare lo Stadio per la Roma e si mette in dubbio che faccia lo stadio per interessi suoi? Mannaggia, famo sto stadio. Diciamolo ancora, diventa tutto più facile per il calcio e a chi vuole bene a questo sport. Una citazione di un cantautore romano: “Non escludo il ritorno”.

14:02 – “Spero che sia uno tra Montella e Di Francesco l’allenatore della Roma nella prossima stagione perché conoscono la Roma”

13:59 – “Ho un rapporto bellissimo con la squadra, pensavo di poterla stimolare di più. Ero convinto di vincere”

13:55 – “Ho commesso errori, perché funziona così. A volte bisogna giocare d’anticipo, così dopo il derby perso siccome si andava dietro all’idea collettiva che il Napoli avesse un calendario migliore del nostro. Si annusava questo timore, abbiamo cominciato a lavorare a livello mentale e siamo stati bravi. A San Siro siamo rimbalzati dopo il derby perso. Erano passati degli anni dall’ultimo titolo, rischiano di passarne altri se non c’è un dosaggio di richieste che vanno fatte ad una società”

13:54 – “Non ho fatto smettere io Francesco. Ha smesso da solo. Anzi io gli ho fatto giocare un anno in più, gli ho voluto strabene”

13:50 – “Se ci fossero stati applausi, sarei andato via lo stesso. La gente la incontro, funziona così a Roma. C’è un modo di dire: ‘Gli allenatori non li mandiamo via, vanno via da soli’. C’è un contorno che si verifica, a me disturba un po’ meno, a qualcun altro lo ha disturbato di più e ha smesso di lavorare dopo tre mesi di lavoro. Con Totti rimarrò amico, ora che ha deciso così e si renderà conto di quanto è bello il ‘dopo’ perché il direttore glielo farà conoscere. Noi diventeremo stretti amici e chissà che lui stesso non capisca anche che questo fatto dell’esaltazione assoluta che toglie qualsiasi contenuto e che diventa solo un ‘io’ perdendo di vista il ‘noi’, si toglie la qualità alla squadra. Per me i giocatori sono tutti diversi, guardo quelli che arrivano prima e dopo, guardo tutte le componenti. Voi non le avete guardate tutte”

13.45 – “Come nemico di Totti fa sempre parte della coscienza che lo vede il nostro rapporto. Se si va a sentire quelli che avete sentito tutto l’anno, sentirete le stesse cose. Spero che ci sia qualcuno che abbia comprensione della scelta che ho fatto in alcuni momenti. Ho dovuto prendere decisioni che hanno portato ad un percorso dove probabilmente Francesco è stato tra quelli che ho ringraziato di più avendolo penalizzato facendolo giocare di meno.

13:40 – “Penso che Francesco sia un grandissimo calciatore, lascia un vuoto difficilmente colmabile. Se non facciamo gruppo, se non ci compattiamo, diventa difficile. Perché l’esaltazione di un elemento singolo solo, e poi portata ai massimi livelli, disturba l’elemento stesso. Lui non lo ha subito perché è stato forte dentro questa esaltazione assoluta, si è preso le responsabilità però poi appiattisce gli altri. E se io difendo gli altri, per voi è un andare contro di lui. E non è così, non ci sono riuscito quindi ho fallito nella cosa più importante. La Roma ha potenzialità di forza di città, ambientali. Compattare l’ambiente era il primo obiettivo, non ci sono riuscito”

13:37 – “Lo scorso anno avevamo Pjanic e Keita, eravamo più corti, assomigliavamo al Napoli. Quest’anno siamo stati più lunghi, una strada diversa. Dzeko ha fatto 39 gol eppure lo abbiamo messo in discussione questo ragazzo. Immaginiamoci le potenzialità che ha, è sensibile, è per bene se quando fa gol Totti o un altro che ci piace con un nome che piace, si dice che Dzeko possa andar via a lui questo disturba. La Roma è una squadra forte, con altrettante squadre forti. All’inizio Inter, Milan, Napoli, Juventus e Roma erano pretendenti a vincere ma c’è da percorrere una strada difficile. Monchi che è un uomo di campo darà un contributo maggiore a questa squadra e anche la voglia di Pallotta aiuterà”

13:34 – Cosa manca per vincere: “Pensavo di avere qualità, poi ci sono anche gli altri. La Juventus ha meritato di vincere, non ha permesso di metterci mano a nessuno. Poi c’erano altri obiettivi per vincere, e invece le abbiamo fallite”

13:32 – “A me disturba la divisione, mi dispiace. Secondo me non ho sbagliato niente però vedo che ci sono molte persone che mi hanno fischiato. A me i fischi hanno fatto male, non mi sono piaciuti. Perché non me li merito e se quelle persone io le incontrassi una per una ed entrassero nella mia testa quando abbiamo perso con Lione, i nostri vicini di casa, quelli che stanno al cuore a qualcuno qui dentro, non avrebbero fischiato domenica”

13:30 – “Gli allenatori vanno e vengono. Non c’è un risultato che determina il tutto, io sono fatto così, posso essere un maledetto, uno schifoso ma sono una persona per bene. Per quello che è il lavoro del lavoro, io faccio le cose fatte per bene. Sono più di vent’anni che faccio questo lavoro, mi fido di me e non di chi mi vuole suggerire qualcosa. Io vado dritto per la mia strada, faccio le cose per il bene della Roma. Ognuno deciderà se sono fatte bene o male. I miei obiettivi di fare più risultati possibile per la Roma, senza nessun altro. E’ il mio ruolo”

13:29 – “Io e Francesco resteremo amici, continueremo a rispettarci. Per lui sempre parole corrette, giuste e stima reciproca anche nel prendere decisioni che poi sono dispiaciute prima di tutto a me”

13:24 – “Errori? Probabilmente ne ho fatti, giudicate voi. Mi sono comportato con coerenza, ho detto cose forti ma se le ho dette vuol dire che serviva. Sono quelli i momenti fondamentali, che smuovono. Ora non si fa tornare indietro, i fischi li ho sentiti e li ho presentiti. E non vengono da una mia coscienza ma da quella di qualcuno che ha voluto anteporre una guerra fra me e Totti che non esiste. Quei fischi io non me li merito per come sono fatto e per come ho lavorato. A chi ha voluto creare una guerra fra me e Totti, ora dovete fare l’inverso. C’è un Totti in meno, bisogna riuscire a fare qualcosa di differente perché questa cosa che stava nascendo era un po’ folle come la partita. Senza barriere, quella è stata una storia durata troppo, che ci ha tolto energie. Qualsiasi giocatore normale alla Roma può diventare un campione. Spero che questa sia la linea che ci compatta tutti”

13:20 – L’elemento che rimarrà dentro con maggior fierezza: “Sempre la stessa cosa, il lavoro, riuscire a far capire i giocatori qual è il nostro obiettivo. Se non c’è coinvolgimento, una disponibilità a buttar dentro quelle qualità che ci vogliono per confrontarsi con grandi squadre diventa difficile. Non mi ero mai staccato dalla Roma anche in Russia, guardavo sempre i risultati, le prestazioni che hanno un valore forse più importante. Secondo me abbiamo lavorato nella maniera corretta. Ci sono in questo lavoro passaggi fondamentali, episodi fondamentali. Però la cosa più importante è che lasciamo una Roma forte, che ha individualità importanti e che si è comportata da collettivo. Secondo me si poteva far meglio, come obiettivo di tutti. Lì non ci sono riuscito, secondo me non abbiamo remato tutti dalla stessa parte e come si è visto domenica le potenzialità sono importanti. Magari ripartendo dalla partita di domenica dove sembrava una festa o un addio. Però lì si è rivisto rinascere, come una bella donna che ha in grembo qualcosa che può rinascere. Questo ambiente della Roma ha grandi potenzialità, mi dispiace lasciarlo”

13:18 – Le fotografie della stagione: “Sono quei risultati che hanno fatto la differenza. La fotografia migliore è quella della serietà del gruppo, di come mi sono venuti davanti, tutte le mattine quando impostavamo il lavoro giornaliero. Quello è il passaporto per fare un buon campionato, per confrontarsi a testa alta contro qualsiasi avversario. Se non lavori in maniera corretta, è difficile fare buoni risultati”

13:16 – Sul bilancio della stagione: “Non devo dare un voto alla stagione, lo dovete dare voi giornalisti. Io non voglio entrare in questo ambito, voglio dire che ho lavorato in maniera profonda, seria cercando di fare il bene della Roma. E’ chiaro che ho il mio metodo e il mio modo di fare e io mi fido di questo. Ho tentato di metterlo in pratica, nei vari passaggi siamo arrivati a questo punto. Ognuno gli dia un bilancio che vuole, io ho gioito e sofferto molto durante la stagione”

13:14 – Spalletti: “Devo ringraziare tutte le persone che ho avuto vicino. Il primo pensiero al dietro le quinte, alle persone che mi hanno dato una mano importante, a quelli che lavorano e che arrivano prima, ci preparano le cose. Loro hanno una importanza maggiore, senza il loro contributo sarebbe stato difficile ritrovare tutte le cose a posto. Parlo dei ragazzi in cucina, le donne delle pulizie, quelle persone che viaggiano a fari spenti per i corridoi di Trigoria. Noi gli rovesciamo tutto e loro ci fanno trovare tutto ordinato”

13:12 – Ecco Spalletti che risponde: “Sarà un rimpianto non poter continuare a lavorare con Monchi. Soprattutto in questo momento che sembra ci sia stato l’addio di Francesco, c’è bisogno di persone forti, con personalità. Secondo me Monchi ha queste qualità. Sono convinto che lui riuscirà a compattare le risorse della Roma dove probabilmente non ci sono riuscito io. Se si riesce a compattarle tutte, sarà una Roma fortissima”

13:10 – Ancora Monchi: “Tengo una opinione eccellente del mister, conoscendolo questa opinione si è moltiplicata sia a livello personale che professionale. Dobbiamo ringraziare il mister per i risultati ottenuti, oggi si chiude una tappa. Oggi inizia una nuova tappa che ci vede determinati a crescere, attraverso la strada del lavoro che è l’unica che conosciamo. Spero di lavorare ancora con il mister. Trigoria mister sarà per sempre casa tua”.

13:09 -Interviene il ds Monchi: “Buongiorno, ho interesse nell’aprire questa conferenza stampa che annuncia la conclusone del rapporto con il mister Spalletti, una relazione con il sottoscritto che è stata breve, però molto intensa”

13:07 – Il tecnico si è accomodato

13:05 – Un po’ di ritardo nella conferenza. Il tecnico non è ancora arrivato nella sala

12:58 – Pochi minuti all’inizio della conferenza stampa

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