Serie A

Crotone-Inter, Conte: “Volevamo fare qualcosa di importante, adesso siamo nella storia”

Antonio Conte - Foto Antonio Fraioli

Antonio Conte ha parlato ai microfoni di Sky Sport, al termine di Crotone-Inter, incontro valevole per la trentaquattresima giornata della Serie A 2020/2021 e terminata 0-2. Christian Eriksen e Achraf Hakimi hanno regalato il successo al tecnico pugliese, lanciando il club meneghino verso un ormai vicinissimo Scudetto. Conte ha mostrato orgoglio per il rendimento della Beneamata durante la stagione in corso, fiutando un trionfo storico e sempre più vicino. Di seguito le fasi salienti dell’intervista ad Antonio Conte, divise per argomento specifico.

PROGRESSI E COMPLIMENTI – “Penso che il campionato che stiamo facendo sia figlio di una crescita costante, sotto tutti i punti di vista. I calciatori, che siano in campo o in panchina, stanno creando un qualcosa di granitico, abbiamo capito l’importanza di poter fare qualcosa di straordinario. L’Inter non vince lo Scudetto da 11 anni, stiamo entrando nella storia e siamo riusciti a far cadere un regno che durava da 9 anni. Complimenti ai miei ragazzi. Adesso concederò un po’ di libertà ai miei giocatori, abbiamo bisogno di stare con le nostre famiglie. Sappiamo che siamo a un passo dallo Scudetto, ma siamo molto sereni. Penso che comunque non sia giusto dipendere dagli altri, per noi ciò che succede domani è relativo“.

IL VALORE DELLA VITTORIA – “Penso che comunque ci sia stato un processo di crescita con questo gruppo, l’ho spiegato anche in conferenza stampa. Era necessario strutturare un percorso, per arrivare a vincere ed essere considerati dei vincenti. Bisogna fare rinunce e sacrifici, al fine di riuscire a fare un qualcosa di straordinario. Non tutti riescono a farlo, io ho trovato un gruppo di ragazzi che hanno remato insieme, abbiamo condiviso un sogno. Volevamo fare qualcosa di importante, entrando nella storia dell’Inter. Chi vince scrive la storia e rimane negli annali“.

JUVENTUS E INTER – “Confronto Juventus e Inter? Sono situazioni diverse, ma difficili. La Juventus era arrivata settimana in campionato, non c’era una visione. Quando ho iniziato quel percorso, ho trovato un presidente tifoso e siamo riusciti a fare qualcosa di straordinario. Abbiamo battuto il Milan di Ibrahimovic, Thiago Silva, Gattuso, Nesta. Da lì è partito un ciclo importante. Con l’Inter ho fatto la scelta più difficile, tanti si sarebbero nascosti dietro la storia, invece mi sono messo in discussione, amo le grandi sfide. Io sono stato tifoso di ogni squadra che ho allenato, ma sono il primo tifoso della squadra che alleno. Non è stato semplice entrare nel cuore di tutti i tifosi interisti, lo capisco, li ho compresi. Ho dato sempre tutto per questa squadra”.

PUNTINI SULLE ‘I’ -“Voglio mettere i punti sulle ‘i’. Qualcuno ha detto che io ho voluto cambiare l’inno dell’Inter, questo è totalmente falso e non lo accetto. L’inno ‘Amala’ è simpatico, orecchiabile, qualcuno ha usato la mia battuto sul fatto di essere meno pazzi per screditare. Ho troppo rispetto della storia dell’Inter. Sono entrato in un pianeta nuovo, sicuramente non è stato semplice e non lo sarà in futuro. Ci sono tante dinamiche, alla minima occasione si cerca di essere negativi nei nostri confronti. Anche alcuni tifosi interisti, giornalisti, sono fin troppo negativi verso di noi”.

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