Serie A

Atalanta, rimpianto Tameze? Lui racconta: “Mancato riscatto una storia dolorosa”

Penso che questa sia la storia più dolorosa della mia carriera”. Inizia così il racconto di Adrian Tameze, ex Atalanta e oggi titolarissimo dell’Hellas Verona. Ai microfoni di RMC Sport il centrocampista racconta come il club bergamasco abbia scelto di non riscattarlo: “L’opzione di acquisto si attivava automaticamente se avessi giocato metà delle partite tra la fine di gennaio e la fine di maggio. Quindi dovevo arrivare a 13 partite giocate. E ne ho fatti 12… Il 13° match avrebbe potuto essere l’ultimo del campionato, che era ripreso dopo l’interruzione legata al Covid. Era in casa contro l’Inter all’inizio di agosto. Ricordo che l’allenatore mi chiese se mi piaceva il club, come mi sentivo, ecc. Io, ho sempre detto che mi piacevo bene, che ero felice. Mi aspettavo di entrare in campo contro l’Inter. Nei giorni precedenti c’erano state chiamate tra me e il Nizza e tra il Nizza e Atalanta”, ha detto. E ancora: Ho sempre avuto rapporti complicati con la dirigenza e penso, non ne sono sicuro, che la chiamata non sia andata molto bene neanche con l’Atalanta. Poi arriva la partita contro l’Inter. A fine partita deve uscire un centrocampista (Papu Gomez, ndr). Ed è un giovane della Primavera che entra, Jacopo Da Riva. Ecco, ho capito. L’allenatore manda un ragazzino che non aveva mai giocato. So che l’Atalanta aveva già chiesto una proroga del prestito per poter finire il campionato terminato ad inizio agosto 2020 a causa del Covid. Il Nizza ha avuto difficoltà ad accettare ma ha finito per farlo. Poi l’Atalanta mi ha fatto un’altra richiesta per giocare la Final Eight di Champions League. Il club ha detto che dovevo tornare in Francia, che avevano bisogno di me. Solo che quando sono tornati mi hanno detto: ‘non hai ferie e te ne vai con la riserva’“.

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