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Atalanta da sogno, nessuno tiene il suo passo: la Dea è prima in solitaria, il Monza affonda ancora

Atalanta esultanza
Atalanta esultanza - Foto LiveMedia/Luca Rossini

Adesso l’Atalanta può sognare. Partita in sordina dopo l’ottavo posto dello scorso anno e dopo un mercato non esaltante, senza Zapata lì davanti e con un Muriel in difficoltà, con il caso Malinovskyi rientrato e quello di Palomino ancora da discutere, insomma, senza alcun riflettore puntato, che è sempre la cosa migliore, la Dea vola in testa al campionato e lo fa da sola. Nessuna squadra tiene il passo degli orobici, unica a vincere almeno quattro partite nelle prime cinque, unica a raggiungere quota 13 punti: Gasperini si prende la vetta del campionato e guarda tutti dall’alto verso il basso, costretto ancora una volta a parlare di scudetto suo malgrado. La classifica glielo impone, non ci si può nascondere. Il calendario è stato in discesa in questa prima parte: tutte sfide difficili ma non insormontabili, tra Verona e Torino per esempio, l’unico pareggio contro il Milan che segue a due punti. Il primo posto in solitaria mancava da 58 anni, era un altro calcio: seconda giornata della Serie A 1964/1965, c’erano ancora i due punti a vittoria e la Dea era l’unica a 4 punti, incredibilmente nessuna delle altre quindici era riuscita a fare filotto nelle prime due.

L’altra faccia della medaglia è inesorabilmente il Monza, fanalino di coda ancora fermo a zero punti dopo cinque giornate. L’avvio è stato duro sia per il calendario che per un gruppo nuovo, peraltro con tanti infortunati, finalmente recuperati. Il gioco non manca, Stroppa sta lavorando duro, ma ora serve il cambio di passo e domenica c’è il Lecce in una sfida decisiva per la panchina del tecnico e per il futuro dei brianzoli. Che, adesso, sono ufficialmente la quarta squadra neopromossa di sempre per andamento negativo: il Benevento con il primo punto dopo quattordici giornate pare imbattibile, poi ci sono il Venezia e il Legnano decenni fa. Cosa unisce queste tre squadre? Tutte retrocesse. Inquietante per Berlusconi e Galliani.

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