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Il commissario tecnico della Nazionale Italiana, Roberto Mancini, alla vigilia della semifinale di Nations League 2020/2021 contro la Spagna, ha parlato in conferenza stampa: “All’estero i ragazzi giovani giocano prima, gli danno più possibilità di sbagliare e poi dopo un paio d’anni si trovano con giocatore pronti. C’è un po’ di differenza con l’Italia, questo sì. Noi abbiamo un po’ di problemi, ci mancano i due centravanti dell’Europeo che per problemi sono a casa. Abbiamo Kean e Raspadori, e poi tanti giocatori offensivi. Vedremo quale sarà la soluzione migliore. Noi vogliamo sempre vincere, poi sappiamo che dipenderà da noi. Religione? E’ importante. Sono nato e cresciuto attaccato all’oratorio e ho trascorso lì tutta la mia gioventù. E’ molto importante per me, nella mia vita”.
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“Luis Enrique ha detto che perderemo? Ha ragione, prima o poi capiterà. A noi piacerebbe andare avanti così fino a dicembre 2022, ma sappiamo che non sarà così semplice. Dimarco lo feci debuttare io in Serie A, lo conosco benissimo. L’ho convocato perché sono passati un po’ di anni e mi faceva piacere vederlo, i giocatori che abbiamo lasciati all’Under 21 è giusto così, hanno due gare importanti. Questa è una competizione importante. E’ chiaro che arriva dopo un campionato d’Europa e sembra siano due gare così, prepararla in così poco tempo non è nemmeno semplice ma sono due gare tra le quattro migliori d’Europa e vogliamo migliorarci, questo è certo. Chiesa? Non so se Federico può fare il centravanti, probabilmente nel tempo potrà anche farlo come accaduto col Chelsea. Noi abbiamo ruoli precisi, sappiamo dove può giocare meglio. Abbiamo Kean e Raspadori e poi c’è l’eventualità di Insigne, così come di Bernardeschi che l’hanno già fatto”, ha concluso il ct.
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