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Allo Juventus Stadium è andato in scena Italia-Spagna, match chiave per quanto riguarda il primo posto del girone G delle qualificazioni in vista della prossima coppa del mondo di Russia 2018: soltanto chi arriverà davanti a tutti, infatti, guadagnerà l’accesso diretto a Russia 2018. L’Italia soffre ma non molla mai: il primo tempo è di stampo iberico, ma nella ripresa la nazionale di Ventura cresce, trova il goal del pari con De Rossi dal dischetto dopo il gol di Nolito in seguito ad uno svarione di Buffon e sfiora addirittura il vantaggio.
ITALIA
Buffon 5
Il capitano azzurro appare sempre concentrato nella prima frazione, ma incredibilmente è proprio lui a spalancare le porte al vantaggio spagnolo.
Barzagli 7
Provvidenziale nella prima frazione, quando si fa sempre trovare al posto giusto dentro l’area azzurra e recupera molti palloni non facili. È lui, questa sera, il leader della retroguardia azzurra.
Bonucci 6
Fa a sportellate con Diego Costa sin dai primi minuti e prende qualche manata di troppo: stasera la sua sfida è più sul piano fisico che su quello tecnico, ma il centrale della Juventus tiene botta egregiamente.
Romagnoli 6.5
Chiamato a sostituire lo squalificato Chiellini, il difensore classe ’95 gioca con personalità: la sua discreta prestazione non fa rimpiangere il più esperto compagno di reparto e fa ben sperare per il futuro.
Florenzi 6
Viene preferito a Candreva probabilmente per la maggior predisposizione alla fase di non possesso. La scelta del ct Ventura si rivela azzeccata, col giallorosso che sulla destra recupera buoni palloni e chiude puntualmente gli spazi agli esterni iberici.
Montolivo 5
Schierato a sorpresa al posto di Bonaventura, fatica a seguire gli inserimenti dei centrocampisti avversari e in fase di disimpegno sbaglia troppi palloni. A causa di un duro intervento di Ramos esce in barella, lasciando anzitempo il posto all’altro rossonero (dal 30’ Bonaventura 6: dà più vivacità in mezzo al campo).
De Rossi 6.5
Nel cuore del centrocampo azzurro, prende bene le misure e protegge a dovere la difesa, cercando anche di innescare in qualche modo le due punte. Freddo nel calciare dagli undici metri il rigore che vale il pareggio.
Parolo 6
È soprattutto lui, rispetto a Montolivo, che dovrebbe sostenere Eder e Pellé. Nella prima frazione però è costretto soprattutto a lottare in mezzo al campo, ma lo fa con buoni risultati (dal 76’ Belotti 6.5: entra subito nel vivo del gioco: è da un suo spunto che nasce il calcio di rigore. Segna anche il goal del vantaggio, ma in posizione di fuorigioco.).
De Sciglio 5.5
Parte bene, ma col passare dei minuti dimostra di soffrire le galoppate di Carvajal e i movimenti di Vitolo.
Eder 6.5
Quando può corre in avanti per tentare di allungare la squadra, quando serve si vede anche in fase difensiva. Trasforma in oro uno dei pochi palloni che tocca, anticipando Ramos guadagnando il calcio di rigore del pareggio.
Pellè 5
Per tentare di uscire dalla morsa delle furie rosse, tutti i lanci lunghi sono diretti verso di lui. E quando lo spiovente è giocabile, il gigante leccese è controllato a vista da Ramos e Piqué (dal 60’ Immobile 7: il suo ingresso cambia la partita: si intende a meraviglia con Belotti e sfiora più volte la rete del vantaggio).
All. Ventura 5.5
Nel primo tempo 40 minuti di Spagna e 5 minuti di Italia. È vero che l’idea era quella di tenere botta e ripartire, ma un atteggiamento così passivo non si vedeva da tempo. Nella ripresa sbraccia e sprona i suoi, trova un accenno di reazione dopo il vantaggio ospite ed indovina i cambi che cambiano l’inerzia della partita.
SPAGNA
De Gea 6
Praticamente inoperoso per tutti i 90 minuti.
Carvajal 6.5
Il terzino del Real spinge tantissimo: soprattutto nella prima frazione, non mette quasi mai piede nella propria metà campo. L’effetto collaterale, però, è il troppo spazio concesso agli attaccanti azzurri nella ripresa.
Ramos 5
In alcune occasioni interviene in maniera troppo scomposta, come quando si fa anticipare nettamente da Eder e commette il fallo che costa il calcio di rigore che poteva anche pagare con il secondo cartellino giallo.
Piqué 6
Nonostante l’insistente tiki taka spagnolo, è suo il primo vero squillo del match quando la sfera, deviata, fa la barba al palo alla sinistra di Buffon. In fase difensiva si fa trovare pronto quando è chiamato ad intervenire, anche se nella ripresa soffre le folate di Immobile.
Alba 6
Puntuale nella sua prima ed ultima chiusura del match, quando Buffon cerca direttamente Eder. A metà del primo tempo prende una botta che lo costringerà ad uscire dal terreno di gioco. (dal 21’ Nacho 6: anche se solitamente gioca a destra, questa sera sulla corsia di sinistra non sembra essere a disagio).
Iniesta 7
L’illusionista è la luce del centrocampo spagnolo. Non gioca mai palloni banali, ha sempre la lucidità di attendere il momento giusto prima di liberarsi della sfera.
Busquets 6
Fa valere la sua stazza fisica per presidiare la mediana e permettere ai compagni di avviare la manovra offensiva.
Koke 6
Dinamico in mezzo al campo, tenta spesso l’inserimento in avanti ma non incide particolarmente.
Silva 6.5
Si muove bene tra le linee degli azzurri per cercare palloni giocabili, dialogando con i tempi giusti con i centrocampisti. La sfera passa spesso per i suoi piedi, ma l’esterno del City sbatte spesso addosso ad un monumentale Barzagli.
Costa 5
Il primo tempo è più preoccupato a battibeccare con Bonucci che a cercare di fare goal. Nella ripresa viene graziato dal direttore di gara quando a gioco fermo calcia via il pallone ma evita il secondo cartellino giallo. Lopetegui è furbo e, per evitare danni, lo toglie subito dal campo (dal 67’ Morata 5.5: l’ex Juve entra in campo nel momento migliore degli azzurri).
.Vitolo 7
Preferito al “napoletano” Callejon, sulla fascia destra crea molti pericoli dialogando bene con l’ala aggiunta Carvajal. Riesce spesso a trovare spazio in mezzo alla difesa azzurra, come quando sfrutta l’errore di Buffon o quando a tu per tu con lo stesso capitano azzurro spedisce fuori a metà ripresa (dall’84’ T. Alcantara: sv).
All. Lopetegui 7
La sua nazionale è padrona del campo e gira molto bene. Se l’ex portiere continua a lavorare così, il suo gruppo potrà togliersi davvero qualche soddisfazione.