Europa League

Sotto gli occhi di Mou. Ma Ibanez frena: “Con lo United solo per la maglia”

Edin Dzeko
Edin Dzeko - Foto Antonio Fraioli

Un portoghese in campo, un portoghese sugli spalti virtuali, con taccuino e penna e qualche primordiale idea della Roma che verrà. La squadra di Paulo Fonseca cerca l’impresa impossibile contro il Manchester United dopo il 6-2 dell’andata della semifinale di Europa League ad Old Trafford. Lo farà in una settimana scossa dall’annuncio a sorpresa dell’ingaggio di Josè Mourinho per la prossima stagione. E anche se Ibanez nega (“Non giocheremo per il prossimo allenatore ma solo per la maglia”), è inevitabile sentire gli occhi di Mou sulla squadra, a partire da stasera. Un appuntamento che arriva in un momento terribile per la Roma: tre sconfitte nelle ultime quattro di campionato. Troppo poco per una squadra che deve quantomeno difendere la settima posizione per garantirsi quella qualificazione in Conference League. Ma oggi c’è lo United, peraltro riposato dal mancato impegno in Premier League contro il Liverpool dopo le proteste dei tifosi contro la proprietà. Servirà un 4-0, troppo forse, anche per chi ha bene in mente quello storico 3-0 al Barcellona. Oggi la Roma è una squadra più giovane, da rifondare.

Lo sa probabilmente anche lo stesso Mourinho che sui social si è già dimostrato carico, come l’ambiente che nelle ultime settimane era apparso scarico. Si fanno già i primi nomi della nuova Roma, la sensazione è che le ultime cinque partite definiranno, in termini di carisma e personalità oltre che qualità, chi potrà far parte della ‘Banda Mou’. Oltre a Nicolò Zaniolo che aspetta solo di ricevere l’ok per il ritorno in campo con la prima squadra. Dovrà essere lui il primo rinforzo di una Roma che fa a meno della sua star e del suo giocatore più forte da un anno e mezzo e due stagioni. Oggi ci si gioca il presente e la faccia con l’obiettivo di salutare l’Europa League quantomeno a testa alta. Ma il futuro è già scritto, con un coup de theatre che riporta la Roma sotto i riflettori. Del mondo e di Mou.

SportFace