Calcio

Consiglio Figc, Gravina: “A un anno da Wembley il calcio è migliorato, invertiamo la rotta”

Gabriele Gravina
Gabriele Gravina - Foto Figc

“A un anno da Wembley il calcio è migliorato. Ora c’è la presa di coscienza e la volontà è di invertire la rotta”. Ne ha parlato Gabriele Gravina, presidente della Federcalcio, a margine del Consiglio Federale odierno. “Oggi dobbiamo trovare soluzioni alternative. Non più legate alla parte finanziaria secca, ma alla patrimonializzazione – ha continuato Gravina – Oggi si fallisce per mancanza di liquidità, non per debito, ma quei debiti dovranno essere onorati prima o poi. E se non poniamo in essere atteggiamenti diversi ci troveremo davanti un muro con una macchina ad altissima velocità e avremo un effetto di implosione generale”. Allargando la riflessione al calcio giovanile e alla fiducia nel futuro, il presidente ha concluso: “È in atto la politica di valorizzazione di alcuni giovani. Stiamo scoprendo anche grazie alle 54 convocazioni di Roberto Mancini che abbiamo dei ragazzi molto interessanti per il futuro. Ci vuole pazienza, dobbiamo crederci e resistere ai tentativi di rifugiarsi nella campagna acquisti legata all’esterofilia”.

E ancora: “Abbiamo accolto con soddisfazione le novità dell’apprendistato e dell’avviamento al professionismo. Sono contento perché si tratta di tematiche che porto avanti da anni, prima come consigliere federale e poi da presidente della Lega Pro e della FIGC. Sono grato alla sottosegretaria Vezzali e a chi ha lavorato per il raggiungimento di un risultato così importante. Ci sono però anche delle preoccupazioni – ha spiegato il numero uno del calcio italiano – Siccome c’è un tetto di 5 milioni per il valore della produzione, questo non può riguardare lo sviluppo femminile e mi auguro che il parlamento italiano ne tenga conto”.

Gravina ha parlato anche della novità del lavoro sportivo: “Riteniamo che a metà stagione, nel pieno dell’incertezza su come individuare il contratto di lavoro sportivo, la data del 1 gennaio 2023 possa generare confusione. Auspico che il valore della produzione dei 5 milioni non si applichi al calcio femminile e che possa slittare al 1 luglio 2025 l’abolizione del vincolo sportivo altrimenti rischiamo di non partire con i campionati per difficoltà oggettive delle squadre”, ha concluso

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