Amarcord

L’angolo del ricordo: Inghilterra-Scozia 1938, la prima storica partita in diretta tv

Wembley, telecamera a bordocampo - Screen video Youtube

Il 9 aprile del 1938 in molti non lo potevano immaginare, ma ci si apprestava a scrivere una piccola prima pagina di storia di quello che sarebbe poi diventato, a distanza di decenni, uno dei rapporti con un legame più stretto di sempre. Cacio e maccheroni, stato e mafia, Albano e Romina, pioggia e Pasquetta: sono tante le accoppiate che sono entrate, ironicamente e non, nell’immaginario collettivo, ma una ha segnato gli ultimi anni di rivoluzione tecnologica nel mondo dello sport: calcio e televisione. Non è certo mistero che gran parte degli introiti delle società siano garantiti dai contratti milionari strappati alle emittenti, che sborsando cifre sempre più alte cercano di accaparrarsi esclusive, ritagliarsi fette nel mercato, conquistare spettatori e abbonati con le tante trovate, per esempio la possibilità di sbirciare negli spogliatoi poco prima del calcio d’inizio, che si sono susseguite nel corso degli anni. Più di ottant’anni fa, però, la televisione era un lusso per pochissimi e le partite si guardavano allo stadio o in alternativa si seguivano alla radio: l’Inghilterra, grazie alla BBC, era pronta a fare il grande salto.

I PRECEDENTI – La BBC è ed era uno dei broadcaster più influenti, importanti e noti al mondo e non ci si stupisce di certo se fu proprio l’emittente inglese a prendere l’iniziativa. Va detto che già nei mesi precedenti c’erano stati i primi tentativi di diretta televisiva di un match: già il 2 novembre 1936 era stata mandata in onda una partita dell’Arsenal (la cui sede era a stretto giro di posta da quella della BBC) in differita, mentre si arrivò a una prima diretta, anche se non integrale, l’1 maggio 1937 per la finale di FA Cup tra Sunderland e Preston Nord End. Nel frattempo, alle Olimpiadi di Berlino 1936 la finale Italia-Austria, vinta proprio dagli azzurri di Pozzo, era stata trasmessa in diretta nei cinema di Berlino, Lipsia e Postdam e all’interno del villaggio olimpico. Ma mancava, dunque, lo step conclusivo, quello che avrebbe dato vita a una stagione nuovissima per il calcio: la diretta integrale di una partita.

L’INIZIO – Quel momento arrivò proprio il 9 aprile del 1938 in occasione della partita conclusiva del torneo Interbritannico tra l’Inghilterra e la Scozia. Si scendeva in campo a Wembley e Londra era in fermento per questa partita: non solo gli spettatori che lo storico impianto poteva contenere, ma anche coloro i quali – non superavano una cifra a quattro numeri – avevano il privilegio di possedere un apparecchio televisivo. Sintonizzandosi sulla BBC, infatti, avrebbero sentito le voci dei commentatori George Allison e Thomas Woodrooffe e avrebbero assistito alla prima storica partita di calcio trasmessa in televisione: la prima di una lunghissima serie che ha poi portato a scelte strategiche su orari e giorni, allo spezzatino dei giorni nostri e a un rapporto sempre più delicato tra leghe, club e reti televisive, con il potere di queste ultime sempre maggiore, come dimostra anche il tira e molla sui pagamenti per le ultime mensilità in un periodo in cui tutto lo sport in Italia e nel mondo è fermo per via della pandemia di coronavirus. Insomma, ottantadue anni fa sembrava impossibile, ma quella prima partita trasmessa in tv, un Inghilterra-Scozia 0-1 che comunque regalò il trofeo ai Tre Leoni, sarebbe stata una vera grande svolta per il mondo del calcio e per quello della televisione, che costituiscono adesso una delle accoppiate che hanno maggiormente segnato gli ultimi decenni.

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