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NBA 2018/19: Milwaukee sempre più in vetta. Beal sontuoso, Kuzma fa le veci di LeBron

Giannis Antetokounmpo, Milwaukee Bucks 2017-2018 - Foto Keith Allison CC BY-SA 2.0

La notte italiana di giovedì 10 gennaio ha visto lo svolgersi di dieci partite della regular season NBA 2018/2019. La partita clou di questa notte è stata senza dubbio Milwaukee Bucks contro Houston Rockets, che ha visto entrambi i leader delle squadre in grande spolvero: tuttavia, la lunghezza delle rispettive panchine si fa sentire e, paradossalmente, ai Rockets non si può chiedere più del dovuto. Vittorie pronosticabili per i Pelicans e i Celtics (anche se i Pacers erano reduci da sette vittorie nelle ultime nove). Bradley Beal non fa sentire la mancanza di Wall e mantiene i Wizards a una distanza non insormontabile dall’ottavo seed. Stesso discorso per Kuzma (al quale probabilmente le due partite saltate hanno fatto più che bene) in grande serata di spolvero, dimostrandosi effettivamente il vero secondo violino dei giallo-viola.

Milwaukee Bucks-Houston Rockets 116-109
La sfida tra i due più papabili candidati MVP si conclude con la vittoria di “The Greek Freak” e i suoi Bucks, che approfittano del crollo dei Rockets nel terzo quarto: per Antetokoumnpo 27 punti e un season-high di 21 rimbalzi raccolti. Brogdon contribuisce con 24 punti, Middleton aggiunge 15 punti. Partita numero sei nelle ultime otto in cui Harden segna almeno 40 punti, quattordicesima partita di fila con almeno 30 punti: è la streak più lunga da quella di McGrady nel 2003. Il Barba termina con 42 punti con 13 su 30 dal campo e 6 su 16 dall’arco. Deludente invece Clint Capela, che mette a referto solo 4 canestri su 16 tentativi dopo aver piazzato il career-high di 31 punti nella vittoria di martedì contro i Nuggets: stasera, nonostante tutto, una doppia-doppia da 18 punti e 13 rimbalzi. I Rockets tirano discretamente da tre, ma ben lontani dalle loro percentuali spaziali  (18 su 48 dall’arco).
Houston conduce di sei punti a fine primo tempo (54-60), ma nei primi due minuti e mezzo del terzo quarto Milwaukee piazza un parziale di 11-3 per il sorpasso (65-63): principali responsabili Brogdon con 4 punti e Giannis con 3. Controsorpasso Rockets con un controparziale di 0-7, tra cui 5 punti di Gerald Green (70-75). Poi il crollo immediato degli uomini di D’Antoni, che subiscono un tremendo parziale di 17-1, a causa anche di 8 punti di un inaspettato Sterling Brown (giocherà 21 minuti segnando 13 punti in totale) che li porta a -9 ad inizio quarto quarto (92-83). Oltretutto beffa finale per Houston: a 2.8 secondi dalla fine del quarto una palla a due tra House e Giannis è vinta ovviamente dal secondo, che schiaffeggia la palla nelle mani di Ilyasova, il quale, sbagliando il tiro, dà la chance ad Antetokounmpo di segnare due punti con un tip-in al buzzer-beater. Milwaukee segna anche i primi sei punti del quarto quarto, allungando a 15-0 un parziale che era iniziato nel terzo periodo. Houston va a segno con un canestro solo a 9:50 dalla fine della partita, dopo aver segnato il precedente addirittura a 4:32 dalla fine del terzo quarto, con una tripla di Harden. La partita non è però ancora archiviata: con 5 minuti dalla fine e un vantaggio di 13 punti, i Bucks subiscono un parziale di 0-8, tra cui due triple di Harden (107-102). Bledsoe segna un lay-up seguito da quattro punti di fila del Barba, a due minuti e mezzo dalla fine (109-106). Giannis mandato in lunetta mette solo un libero per allungare a quattro il vantaggio. Harden sbaglia la sua terza tripla di fila e la contesa è chiusa a 40 secondi dalla fine da un lay-up dello stesso Antetokounmpo.
I Bucks sono saldamente primi nella Eastern Conference (29-11), continuando la lotta per il vertice con i Raptors (31-12): sono leggermente in vantaggio rispetto ai dinosauri, che hanno giocato tre partite in più. Out ancora DJ Wilson, che ha saltato la sua seconda partita di fila a causa di una contusione all’anca.
I Rockets con la stanchezza che si fa sentire e una rotazione dilaniata dalle assenze: nona partita di fila saltata da Chris Paul (problema al tendine del ginocchio sinistro) e quinta per Eric Gordon (contusione al ginocchio destro). Houston potrà probabilmente rifiatare la prossima partita, quando Cleveland sarà ospitata al Toyota Center.

Cleveland Cavs-New Orleans Pelicans 124-140
I Pelicans riescono a superare una partenza alquanto lenta contro i Cleveland Cavs con 38 punti e 13 rimbalzi di un Anthony Davis che, se non giocasse in una franchigia altalenante, sarebbe di tutto diritto nel discorso per l’MVP di fine anno. Il rookie Frank Jackson con il suo season-high di 19 punti emula la prestazione di martedì notte contro Memphis: anche in quell’occasione aveva fatto registrare il suo season-high, stavolta con 17 punti. Holiday aggiunge 18 punti, mentre Mirotic e Randle si fermano entrambi a 17.
Sorprendentemente la panchina dei Cavs, che segnerà 75 punti, è più fruttuosa del quintetto titolare: Clarkson la guida con 21 punti, mentre a ruota ci sono Dellavedova e Payne con rispettivamente 17 e 16 punti.
Partita non facile per NOLA, che è costretta a rincorrere di 13 nel primo quarto (38-25) e di 16 a 8:51 dalla fine del primo tempo (48-32). Cleveland però si addormenta e subisce un parziale di 2-12, incluse due triple tra Davis e Mirotic, che fa scemare il suo vantaggio (63-59). Nel terzo quarto Davis giganteggia con 18 punti a segno, dando ai Pelicans (che segneranno 41 punti in questo parziale) 9 punti di vantaggio (91-100). I Cavs riescono ad arrivare a -3 dopo una tripla di Payne a 10:52 dalla fine (97-100), ma subiscono un parziale in seguito di 9-23 in un quarto dopo i Pelicans segnano 40 punti.
New Orleans non vinceva tre partite di fila dal periodo tra il 16 il 19 novembre. Ritorna Mirotic dopo 12 partite di fila saltate a causa di un  problema alla caviglia. Partita strabiliante al tiro per gli uomini di Gentry: 55% dal campo, 42% da tre e 92% dalla lunetta.
Per i Cavs non è sceso in campo Larry Nance a causa di un problema alla caviglia destra risalente all’ultima partita contro Indiana. Cleveland è giunta alla sua undicesima sconfitta consecutiva.

Washington Wizards-Philadelphia 76ers 106-123
Bradley Beal è la stella luminosa che irradia la partita dei Wizards contro i Sixers (34 punti con 13 su 21 dal campo e 6 su 11 da tre), contro un Joel Embiid altrettanto fuori dal comune. L’episodio spartiacque li riguarda: Beal subisce uno sfondamento da Embiid (facendo denotare molto coraggio e molta forza fisica), realizzando in seguito 14 punti di fila per Washington. Otto Porter mette a referto 23 punti, il suo massimo dopo il ritorno dall’infortunio al quadricipite. Bene Ariza con 17 punti, contribuendo alla causa Wizards nel raggiungere un record di 4-3 dalla mancanza di John Wall. Doppia-doppia per uno spaventoso Joel Embiid da 35 punti e 14 rimbalzi per i Sixers che, tuttavia, perdono troppi palloni (addirittura 23 questa sera). Butler e Simmons aggiungono 23 e 15 punti.
Nonostante ben sette palle perse, i Wizards conducono il primo quarto (25-20). Nel secondo quarto Porter e Beal segnano rispettivamente 10 e 7 punti, portando Washington sul +15 (48-63). Il vantaggio va sul +17 nel terzo periodo  (dopo aver raggiunto un +26 a 3:52 dalla fine del terzo quarto), complici i 7 punti in questo parziale di Trevor Ariza. I Sixers non riescono più ad avvicinarsi e subiscono la mazzata finale da Beal a 4:22 dalla fine della partita, dove la guardia segna 14 punti di fila in un parziale di 5-14 (95-116) dopo aver compiuto una giocata difensiva con la charge subita. Da monitorare per i Wizards le condizioni di Otto Porter, che ha giocato con una mano destra dolorante. Washington ha pescato questa notte due tecnici: uno Bryant per essersi appeso al ferro e il secondo Jeff Green per proteste, tutto in 32 secondi.  Philadelphia perde il suo sesto back-to-back degli otto giocati finora, dopo aver vinto la scorsa notte contro gli stessi Wizards. Dopo aver tirato col 16 su 31 da tre la scorsa notte, stanotte il dato è di 8 triple segnate sulle 27 tentate, nello specifico 3 su 20 nei primi tre quarti. Assente per la seconda gara di fila JJ Redick a causa di un problema alla schiena.

Detroit Pistons-Los Angeles Lakers 100-113

Kyle Kuzma impatta un career-high di 41 punti in una vittoria di vitale importanza che dà maggiore credibilità al record, al momento 3-5, dei Lakers senza LeBron James. Il giovane si prende lo Staples nel terzo quarto, segnando tre triple e complessivamente 22 punti nel periodo. Da segnalare anche 4 punti di fila su due infrazioni consecutive di goaltending dei Pistons. Piazzerà due parziali personali: il primo con 10 punti e il secondo con 6. Lascerà la partita a 1:07 dalla fine per un leggero problema alla schiena, a risultato già archiviato. Blake Griffin, che sta marciando in questa stagione con un career-high di 25.3 punti di media, è mantenuto a 16 punti e addirittura a nessun rimbalzo preso. Drummond prende al contrario 17 rimbalzi, mentre Reggie Jackson aggiunge alla causa 15 punti per i Pistons. Dopo essere andati in svantaggio di 4 nel primo quarto (20-24), i Lakers piazzano un parziale di 7-20 che spinge il loro vantaggio fino al +13 dopo il lay-up di Ingram a 2:01 dall’intervallo. Dopo essere andati all’intervallo sul +8 (47-55) c’è semplicemente il terzo quarto di Kuzma descritto in precedenza, che non ha bisogno di ulteriori dettagli. Nel quarto quarto, iniziato con i Lakers in vantaggio di 12 (77-89), Beasley (oggi compie 30 anni) finisce ciò che Kuzma aveva iniziato, con 15 dei suoi 19 punti nell’ultimo parziale: i suoi punti hanno fatto alzare in piedi non solo lo Staples, ma addirittura LeBron James. I Pistons non vanno mai sotto la doppia cifra di svantaggio, subendo un parziale di 23-34 negli ultimi 12 minuti.
Per i Lakers sabato notte (ora italiana) nello Utah contro i Jazz, dove non ci sarà ancora LeBron James: il re verrà valutato venerdì. Ottava partita di fila anche senza Rondo, a causa di un intervento al dito anulare.
I Pistons (17-22) vedono allontanarsi gli Hornets (19-21): all’orizzonte un complicato back-to-back a Sacramento, altra squadra molto motivata che deve riagguantare l’ottavo seed. Ancora fuori Zaza Pachulia a causa di una contusione alla gamba.

Indiana Pacers-Boston Celtics 108-135

I Celtics compiono una partita pazzesca raggiungendo un season-high di punti di 135 punti contro una signora squadra come i Pacers (seppur reduce da un back-to-back), che non sono mai andati in vantaggio stanotte. Boston ha raggiunto 32 assist: stanotte è stata la quinta volta di fila con 30 o più assist. Prestazione corale per i giocatori in verde, come spesso accade: 22 punti per Morris e Brown, 20 per Tatum, 14 per Hayward. Kyrie Irving non ha bisogno di sporcarsi tanto le mani, segnando 12 punti e giocando solo 24 minuti, prima di riposare per l’intero quarto periodo.
Unico che non delude mai (ma proprio mai) dei Pacers è Domantas Sabonis: anche stasera 20 punti e 7 rimbalzi. Meno in forma Young e Oladipo, con rispettivamente 10 e 17 punti. Dopo essere giunti in parità a 8:42 dalla fine del secondo quarto dopo un lay-up di Evans (35-35), i Pacers rimangono sempre sotto e perdono terreno. Nel primo tempo i Celtics tirano col 56.5% e vanno in vantaggio di 15 punti (53-68), complici ben 11 punti di Brown e 7 punti di Morris in questo periodo. All’interno del terzo quarto con 5:31 sul cronometro Indiana impone un parziale di 10-2 tagliando il margine dopo il gancio di Sabonis (67-79), ma Celtics travolgono tutto raggiungendo i 100 punti alla fine del terzo quarto: iniziano un parziale di 3-12 con un gioco da tre punti di Theis; in seguito il terzo quarto termina con due triple back-to-back di Rozier con 1:27 dalla fine del terzo quarto. Il quarto quarto è una mera formalità.
I Celtics han segnato 68 punti nel primo tempo, avvicinandosi al loro season-high di 69. Tatum ha segnato 9 degli 11 primi punti di Boston, tirando 5 su 6 nel primo quarto. I Boston hanno all’orizzonte una serie di tre trasferte di fila, che inizia venerdì notte con quella a Miami. Per i Pacers chiamati due falli tecnici a Bogdanovic e Young. Myles Turner out stanotte a causa di un dolore alla spalla destra. Ora Indiana andrà di scena sabato notte a New York contro i Knicks.

Tutti i risultati di giovedì 10 gennaio

Milwaukee Bucks-Houston Rockets 116-109
Cleveland Cavs-New Orleans Pelicans 124-140
Washington Wizards-Philadelphia 76ers 106-123
Detroit Pistons-Los Angeles Lakers 100-113
Indiana Pacers-Boston Celtics 108-135
Orlando Magic-Utah Jazz 93-106
San Antonio Spurs-Memphis Grizzlies 86-96
Atlanta Hawks-Brooklyn Nets 100-116
Chicago Bulls-Portland Trail Blazers 112-124
Phoenix Suns-Dallas Mavericks 94-104

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