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Basket, Final Eight Coppa Italia A1 2018: presentazione Olimpia Milano

Andrea Cinciarini - Profilo FB Fip

L’analisi della redazione di Sportface sulle otto contender della PosteMobile Coppa Italia di Serie A1 2018: è il turno di analizzare i detentori del titolo dell’Olimpia Milano, squadra allenata da coach Simone Pianigiani. I Meneghini si presentano alla rassegna da terza testa di serie e affronteranno al debutto la Red October Cantù.

Pianigiani ha raccolto il testimone di Jasmin Repesa e in questa stagione ha quasi l’obbligo di portare a casa il “triplete” nei confini nazionali. L’Olimpia a inizio stagione si è già imposta nella Supercoppa e proverà a vincere il terzo titolo consecutivo nella Coppa Italia. In campionato la squadra al momento occupa la vetta insieme a Brescia, Avellino e Venezia anche se almeno su carta i favoriti per la vittoria finale sono loro. Deludente ancora una volta l’Eurolega dell’Armani che a metà competizione come l’anno scorso ha salutato le speranze di qualificazione anche se c’è da riconoscere che le prestazioni nel globale sono state migliori.

PUNTI DI FORZA – Per scoprire l’arma principale dell’Olimpia basta ricorrere ai dati statistici, la banda di Pianigiani è quella che subisce in media meno punti nel campionato (miglior difesa con 71.2 punti subiti a gara). Nella metà difensiva viene svolto un lavoro egregio specialmente nel pitturato dove si sono distinti Tarczewski e Gudaitis. In fase offensiva invece fa la differenza il backcourt di partenza con la coppia Goudelock-Theodore che ha svariate frecce nell’arco che gli permettono di “ferire” le difese avversarie. La profondità dell’organico è un bonus che potrà fare la differenza specialmente quando ci sono da giocare tre match in quattro giorni.

PUNTI DEBOLI – La rosa lunga nelle ultime stagioni è stata croce e delizia per gli allenatori di Milano che non sempre sono stati in grado di gestirla al meglio. La mancanza di gerarchie chiare spesso è stato un problema e ha livellato il valore degli interpreti che non sono stati messi in condizione di rendere al meglio. Ad ogni modo ha corretto il tiro Pianigiani che sembra finalmente aver capito come ricevere il massimo dai suoi ragazzi che sta gestendo con più attenzione. Numeri alla mano il tiro da tre potrebbe essere un problema, l’Olimpia con una percentuale di 32,1% di soluzioni convertite dall’arco è la terza peggior squadra della lega, ma questi dati non rispecchiano le realtà della compagine se vengono integrate le percentuali ottenute nei match di Eurolega dove specialmente Micov e Goudelock tirano con più continuità realizzativa.

QUINTETTO BASE

Jordan Theodore (classe 1989, 183 cm), playmaker: L’ex Banvit in cabina di regia sta facendo quello che non era riuscito nell’anno passato a Hickman. Ottime le sue doti di penetrazione che gli permettono di battere avversari di ogni taglia. Come tiratore invece ha dei limiti ben visibili.

Andrew Goudelock (classe 1988, 191 cm), guardia: Dal punto di vista tecnico è la miglior guardia del campionato. Le sue doti atletiche e di scorer sono straordinarie ed è l’uomo che permette alla sua squadra di mettere il piede sull’acceleratore. Non brilla come difensore e spesso non fa nulla per porre rimedio alle sue difficoltà, qualche dubbio sulle sua capacità di integrazione dato che al mese di febbraio in determinati frangenti sembra non aver ancora cosa capito il sistema di Pianigiani.

Vladimir Micov (classe 1985, 203 cm), ala: Giocatore potenzialmente decisivo, viene spesso chiamato in causa dai compagni, specialmente nelle serate in cui la manovra offensiva non scorre. Qualche rammarico per le sue percentuali basse da tre in campionato (27%) che sono in netta controtendenza con quelle in Eurolega (43,7%).

Mindaugas Kuzminskas (classe 1989, 205 cm), ala: Il lituano ex Knicks è sbarcato a Milano a inizio 2018. Finora è stato impiegato più da stretch 4 che da 3, riuscendo a garantire la solidità che Jefferson non era riuscito a portare sul parquet. Le sue mani sono educate ed è in grado di andare a referto sia nel pitturato sia in allontanamento dal ferro.

Kaleb Tarczewski (classe 1993, 213 cm), centro: Il finale della scorsa stagione gli è servito come periodo di apprendistato in Europa. Quest’anno il prodotto di Arizona sta ripagando la scelta della dirigenza dell’Olimpia e sotto il ferro è diventato un giocatore di tutto rispetto a livello di Eurolega e in grado di fare la differenza nel nostro campionato.

 

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