Calcio

Inter, il tramonto di Roberto Mancini: ecco Frank de Boer

Roberto Mancini - fotomenis.it

Roberto Mancini ha risolto consensualmente il contratto con l’Inter. Non ha voluto dimettersi, come sperava la presidenza e perciò percepirà una buonuscita di 2.5 milioni di euro. Al posto del tecnico di Jesi è stato chiamato Frank de Boer, l’ex difensore olandese a cui l’italiano Francesco Toldo, nella semifinale di Euro 2000, parò due rigori.

La seconda vita del Mancio nella Milano nerazzurra si era già consumata prima del comunicato ufficiale di stamattina. Per la mancata qualificazione in Champions, per un’identità di gioco confusa, per aver preteso tanto nonostante la spesa da più di 100 milioni nella passata stagione. Ma soprattutto, ha contribuito a turbare un clima già malinconico, dopo le stagioni magre e la cessione della società al gruppo Suning. Nelle ultime settimane, Mancini parlava alla stampa e sognava di avere Tourè, o al massimo si ritrovava a commentare le sconfitte della tournée estiva.

A dodici giorni dall’inizio del campionato, c’è già stato un cambio in una panchina importante. Roba da Maurizio Zamparini, il sanguigno presidente del Palermo, l’uomo dei record in materia di esoneri. Frank de Boer siederà sulla scottante panchina interista. Da calciatore dell’Ajax, vinse la Champions nel 1995 contro il Milan e anche cinque scudetti. Uno solo con il Barcellona. Da allenatore, quattro scudetti con i lancieri e una Supercoppa d’Olanda. E’ un cultore del 4-3-3, ma dicono di lui che non sia fanatico di un solo modulo. Come molti olandesi, ha studiato il calcio totale di Cruijff e si è spaccato la schiena con Van Gaal. Nell’ultima stagione all’Ajax, ha perso lo scudetto all’ultima giornata, pareggiando con la già retrocessa De Graafschap. Un particolare che i tifosi interisti, figli del 5 maggio 2002, vorrebbero subito cestinare.

Frank de Boer si ritrova con una squadra costruita da altri, nel pieno di un passaggio di proprietà epocale, in una Serie A che vede la Juventus di Allegri favorita per lo scudetto. Ha giocatori di qualità come Perisic, Icardi, Candreva e Banega e un’organizzazione difensiva che subisce molti gol. Un incarico così sarebbe difficile per tutti.

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