Europa League

Vincere per non dipendere dagli altri. La Roma torna sul sintetico a Helsinki

Josè Mourinho
Josè Mourinho - Foto LiveMedia/Ettore Griffoni

Vincere per tenere vive le speranze, per non dipendere da altri campi e per ripartire dopo il ko col Napoli. La Roma fa visita all’Hjk Helsinki (ore 21) nella quinta giornata di Europa League. Il Betis è primo a 10 punti, il Ludogorets segue a quota 7, tre lunghezze in più dei giallorossi. Si gioca sul sintetico dell’Helsinki Football Stadium, ma Mourinho cancella ogni alibi in vista di un match decisivo per la qualificazione: “Non posso lamentarmi o piangere. Dobbiamo giocare in queste condizioni, dobbiamo essere concentrati sulla partita”. Ma precisa: “Secondo me giocare su un terreno artificiale è un altro sport, cambiano questioni tecniche. Chi è abituato a giocare su questa superficie, ha un vantaggio”. Nella scorsa stagione la Roma perse due partite su due sul sintetico, entrambe contro il Bodo, incluso quel 6-1 della fase a gironi. Da monitorare anche le condizioni dei giocatori. Matic non è partito con la squadra per un fastidio all’adduttore, Pellegrini e Karsdorp fanno parte della spedizione ma potrebbero rimanere fuori. Tra i convocati a sorpresa c’è anche lo squalificato Nicolò Zaniolo, che ha preferito stare vicino ai compagni in un momento delicato della stagione. In difesa, scalpita Kumbulla con Smalling che potrebbe rifiatare. A centrocampo Cristante e Matic sono sicuri del posto. Se Pellegrini dovesse partire dalla panchina, toccherà a Bove.

Dopo l’indisposizione contro il Napoli, Zalewski torna titolare con El Shaarawy sull’altra fascia. Sul fronte d’attacco Belotti affiancherà uno tra Shomurodov e Abraham. Servono i gol degli attaccanti ad una Roma che senza Dybala fatica a segnare su azione. Nel pieno tour de force, Mourinho prepara le rotazioni, ma senza rivoluzionare eccessivamente l’undici. Mourinho non si è mai fidato eccessivamente della sua panchina e non farà eccezioni contro l’Helsinki. Di fronte c’è una squadra da non sottovalutare: “Dopo la partita in casa, ho fatto i complimenti all’allenatore. La squadra è organizzata, negli ultimi anni il calcio del nord Europa è in grande evoluzione calcistica – avverte Mou -. Ora le squadre sono tutte organizzate con allenatori preparati. All’Olimpico ho visto una formazione che sapeva quel che voleva fare in campo, con una buona identità. Undici contro undici sarebbe stata una partita difficile. Domani dobbiamo giocare ad alto livello”. L’alternativa è l’eliminazione. L’unico verdetto che può arrivare già stasera è nefasto. La Roma sarà matematicamente terza e andrà agli spareggi per la fase a eliminazione diretta di Conference League se pareggia e il Ludogorets vince col Betis. Sarà fuori, ma senza la certezza del terzo posto, se perde e il Ludogorets non fa lo stesso. Mou l’ha detto: la Conference resta in bacheca, non c’è bisogno di difenderla. Messaggio ai suoi: l’Europa League delle big con Barca e Juve stuzzica la fantasia. La Roma non vuole lasciare il ballo.

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