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I malanni di Sinner: testa e gioco da campione, ma il fisico no

Jannik Sinner
Jannik Sinner - Foto Ray Giubilo

Il ritiro agli ottavi di finale del Roland Garros contro Andrey Rublev è solo la punta dell’iceberg per Jannik Sinner, che negli ultimi anni ha dimostrato di essere un campione sotto tutti i punti di vista tranne quello fisico. Se il talento non gli manca e neppure un’invidiabile forza mentale, non si può dire lo stesso del fisico, che spesso l’ha tradito quest’anno. Ad ammetterlo è stato lui stesso, spiegando come fosse proprio questo il suo punto debole e ciò che gli impedisce di ricucire il gap con i big. Purtroppo, con il passare del tempo, le cose sembrano andare sempre peggio, pertanto potrebbe essere opportuno fermarsi un attimo e riflettere sul da farsi.

In questo 2022 non è mancato proprio nulla a Jannik, che in quasi ogni torneo ha accusato problemi fisici di svariata natura. Ad aprire le danze è stato il Covid-19, che ha colpito l’azzurro dopo gli Australian Open e l’ha costretto a saltare un paio di torneo sul cemento indoor europeo. Nella trasferta nordamericana di marzo, è stato costretto a ritirarsi sia dal Masters 1000 di Indian Wells che da quello di Miami. In California è stato fermato da un attacco influenzale, che già aveva compromesso la sua sfida contro Bonzi. In Florida furono invece le vesciche ai piedi a complicare i suoi piani, costringendolo al ritiro contro Cerundolo ad un passo dalla semifinale. Neppure la stagione su terra rossa ha risparmiato il classe 2001. A Roma ha accusato problemi all’anca nel match contro Tsitsipas, spiegando come gli si fosse girata durante il tie-break. A Parigi, invece, è stato il ginocchio sinistro a metterlo ko. Contro McDonald al terzo turno aveva stretto i denti, ma contro Rublev non c’è stato nulla da fare.

Appare sempre più evidente come i problemi fisici siano ben più di semplici acciacchi passeggeri, bensì un vero e proprio limite alla sua crescita. Sicuramente Sinner ha le carte in regola per essere un Top 10, ed oggi lo ha ribadito, ma oggi come oggi non può garantire la continuità – proprio a causa di questi problemi fisici – per restare tra i primi dieci al mondo. La domanda sorge dunque spontanea: cosa fare? In situazioni del genere ciò che serve è innanzitutto del tempo. Alla base del ritiro c’era anche il desiderio non peggiorare una situazione già compromessa. Non è dunque da escludere che Jannik possa saltare in blocco la stagione su erba, dove ha sempre faticato, per tornare in forma e farsi trovare pronto in vista dei tornei sul cemento nordamericano. Ciò che conta davvero ed individuare la radice di questi malanni e risolverli al più presto per non compromettere una carriera potenzialmente brillante. Sinner non deve avere fretta ma deve avere fiducia nel suo team e in chi gli sta intorno. Tutto il mondo del tennis, dai tifosi agli appassionati, non vede l’ora di rivederlo su un campo da tennis.

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