Ciclismo

Ciclismo, Giro di Svizzera 2016: spettacolare bis di Peter Sagan

Peter Sagan - Foto denismolchanov08 CC BY-SA 2.0

Da tempo non si vedeva un campione del mondo più degno di Peter Sagan. Dopo la folgorante volata di ieri, lo slovacco della Tinkoff ha vinto nuovamente: questa volta con un’azione da lontano, ad alto tasso di spettacolarità, che gli vale anche la maglia di leader della classifica generale. Nonostante l’eccezionale spunto veloce che lo contraddistingue, infatti, Sagan non ama restare passivo ad attendere un possibile sprint che – nella maggior parte dei casi – lo vedrebbe favorito: se il terreno lo consente (e la situazione tattica lo suggerisce), difficilmente lo slovacco manca di regalare azioni di questo tipo. Una condotta di gara estremamente generosa, invero, che sovente ha attirato su di lui numerose critiche da parte degli addetti ai lavori; ma che, quando coronata da successo, non può che valergli il plauso generale. Di certo il modo migliore per onorare la prestigiosa maglia iridata che indossa.

La frazione odierna – ancora una volta caratterizzata da maltempo – è contraddistinta dalla lunga fuga che vede protagonisti otto uomini; tra questi, lo svizzero Silvan Dillier (BMC), che è a lungo maglia gialla virtuale. La Tinkoff di Peter Sagan è tra le squadre più attive nel contenere il distacco e cercare di annullare il tentativo. Sul penultimo strappo di giornata, dal gruppo esce lo svizzero Michael Albasini (Orica-GreenEdge), che riesce a portarsi sulla testa della corsa anche grazie alla collaborazione del compagno di squadra Mathew Hayman (che dalla testa rallenta per attenderlo). Sull’ultima salita, poi, il forcing dello svizzero sgretola il drappello dei battistrada: con lui rimane solo il connazionale Dillier. A quel punto, mentre il vantaggio dei fuggitivi è ormai risicato, Peter Sagan – rimasto senza compagni di squadra dopo il grande lavoro da essi svolto – rompe gli indugi e attacca: prova a seguirlo Michael Matthews (Orica-GreenEdge), ma invano. In breve il campione del mondo raggiunge Albasini e Dillier, e – quando mancano 10 km al traguardo di Rheinfelden – prosegue con loro di comune accordo, ovviamente sobbarcandosi la maggior parte del lavoro (anche in virtù delle maggiori energie residue, essendo gli altri due da più tempo in avanscoperta).

I tre resistono al ritorno del gruppo – tirato in particolare dagli uomini della Etixx-QuickStep (per la volata di Maximiliano Richeze, mentre Fernando Gaviria del gruppo non fa più parte) – e arrivano a disputare lo sprint: Albasini parte lungo, ma Sagan riesce a saltarlo negli ultimi cinquanta metri e a concludere vittorioso, senza neppure trovare la forza per alzare le braccia al cielo. Tappa e maglia. “È stato come giocare alla play-station”, dirà dopo il traguardo. Per Sagan la bicicletta è innanzitutto passione e divertimento, come lo è per coloro che oggi hanno la fortuna di assistere alle gesta di questo campione.

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